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Michail Michailovič Bachtin (in russo Михаил Михайлович Бахтин; Orël, 17 novembre 1895Mosca, 7 marzo 1975) è stato un filosofo, critico letterario e storico russo.

È stato autore di opere molto influenti sulla teoria letteraria, retorica e della critica. Bachtin è considerato uno dei più significativi pensatori del ventesimo secolo (Michail Holquist).

Cenni biografici

Nato da una famiglia nobile, il padre era direttore di banca e trasferì la famiglia da Orël a Vilnius e poi a Odessa, dove iniziò a studiare all'università locale, ma poi si trasferì a Pietroburgo per raggiungere il fratello Nicholai. Dopo una laurea in filologia all'Università di Petrograd (1913-1918), per sfuggire alla guerra civile russa andò a Nevel' e poi a Vicebsk dove fu amico di Valentin Voloshinov e Pavel Medvedev (con i quali collaborò e per i quali ci sono diverse questioni aperte su loro rimaneggiamenti, travisamenti, con il problema non risolto della sua adesione o meno al marxismo).

Bachtin si sposò e tornò nel 1924 a Leningrado. Malato alle ossa (osteomielite) e senza raccomandazioni politiche non riuscì per lungo tempo a lavorare. Nel 1929 fu arrestato, pare per aver partecipato a riunioni clandestine della Chiesa ortodossa russa e condannato a dieci anni in un campo delle Isole Solovki, però riuscì a far commutare la pena a una condanna di sei anni d'esilio nel Kazakistan, dove lavorò come contadino.

Nel 1936 fu impiegato come insegnante in Mordovia come insegnante di russo nella facoltà di pedagogia di Saransk. Nel 1937 si trasferì a Kimry dove l'anno successivo fu costretto all'amputazione di una gamba. Tentò di prendere una specializzazione a Mosca, ma gli fu negata (era anche il periodo dell'invasione nazista). Dunque tornò a Saransk dove gli venne offerto il posto di direttore della facoltà di letteratura, poi dal 1957 divenuto dipartimento di letteratura russa e comparata. Nel 1961 per ragioni di salute si ritirò. Nel 1969, per curarsi meglio, si trasferì a Mosca, dove morì nel 1975.

Le sue opere raggiunsero popolarità solo dopo la morte, quando diventò una figura culto all'interno degli studi di letteratura, formalismo russo e strutturalismo. I soli libri che pubblicò in vita sono quello su Dostojevskij (nel 1929 e nel 1963) e quello su Rabelais nel 1965. I suoi scritti cominciarono a circolare nella seconda metà degli anni settanta, tuttavia Per una filosofia dell'azione responsabile, suo altro importante contributo, uscì solo nel 1986.

Pensiero

La sua critica difficilmente si colloca in una specifica corrente. Egli considerava fondamentale, per l'interpretazione del testo, la presa di coscienza del contesto storico. Ogni messaggio è emesso infatti in particolari situazioni, che se non comprese compromettono la comunicabilità del testo; quest'ultimo dunque non può considerarsi autonomo. La teoria di Bachtin approfondisce tre aspetti: teoria del linguaggio, teoria dei generi letterari, teoria del comico. La prima sottolinea l'importanza del dialogo, identificando tutte le forme di scrittura con esso attraverso l'ipotesi di un dialogo con un lettore immaginario. La teoria dei generi è piuttosto teoria del romanzo; questo genere sarà molto apprezzato da Bachtin per la sua modernità e coerenza con il reale. Per quanto riguarda la teoria del comico, lo studioso propone un approccio alla realtà attraverso il riso e considera il carnevale come rovesciamento dei valori.

Il concetto di "dialogo" viene da lui visto in modo generale, quasi un caleidoscopio espressivo polifonico, laddove un monologo, ammesso che esista, può avere una sua verità e un suo punto di vista univoco. È tutto il linguaggio a non poter essere che dialogico, includento in questo il rapporto tra autore ed eroe (ossia il personaggio, il quale può arrivare persino a sorprendere l'autore), estetica ed etica, arte e responsabilità verso gli altri.

Ha esplorato i generi, non tanto come convenzioni formali o gerarchie di strumenti, quanto come modi diversi di lettura del mondo, ideologie che interpretano e valutano il mondo, preferendo in questo senso il romanzo quale luogo della lettura polifonica e dell'espressione dialogica. Persino il discorso interiore (alla maniera di Tolstoj e Vygotskij) non è che il riflesso di quello esterno, essenzialmente sociale e storico.

Bibliografia parziale

Opere

Letteratura critica