Valentino Bellucci (1975), si laurea in Filosofia nel 2001 con una tesi di antropologia filosofica dedicata alle teorie del colore e insegna discipline storico-filosofiche presso i licei della provincia di Pesaro-Urbino. Nel 2003 si aggiudica il secondo premio presso il prestigioso concorso dedicato alla poesia, il De Palchi-Raiziss (Verona-New York), e il suo componimento in versi è inserito nell’antologia del premio con prefazione di Giovanni Raboni. Inoltre nel 2005 viene selezionato nel concorso per atti unici “U.A.I. Festival” di Reggio Emilia, come autore dell’atto unico: Non clonate i cretini. Dal 2005 al 2008 è stato docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove ha tenuto il corso: Storia e analisi-critica del video-teatro. Ha pubblicato numerosi testi di saggistica filosofica, con una particolare attenzione al pensiero orientale, al cui studio fu iniziato dal grande orientalista Icilio Vecchiotti. Si dedica inoltre ad una intensa attività pittorica e grafica, proseguendo, attraverso i consigli del Maestro Gilberto Grilli, la grande scuola figurativa di Pietro Annigoni.
Pratica dal 2006 il Bhakti-yoga, all’interno della millenaria tradizione della Brahma-Madhva-Gaudya-Sampradaya, approfondendo i testi della mistica indù-vaishnava e divulgandone il profondo significato filosofico ed esistenziale. Si laurea in Sociologia nel 2013, presso l’Università di Urbino, con una tesi sulle strutture sociali dei Varna.
Tra le sue pubblicazioni: Il pensiero estremo (2004), Walter Benjamin. La duplice genealogia del simbolo e della verità (2004), Dialogo su Georges Bataille (2004), Tutt’altro che animale. Riflessioni, da Merleau-Ponty a Derrida, sui rapporti tra umanità e animalità (2006), Lo yoga devozionale indiano. Il vaishnavismo (2011), Il benessere attraverso l’āyurveda (2013), Cristo era vegetariano? Interrogarsi su una parte di storia forse taciuta o dimenticata (2013), Il sutra del naufrago (2014)