Umberto Fava (Piacenza, ottobre 1940), giornalista, è stato a lungo redattore nel quotidiano della sua città, Libertà, dove s’è occupato di cronaca e di cultura (con rubrica di poesia e rassegna di libri), dove per un trentennio è stato critico teatrale e dove ora, in pensione, continua a scrivere. La sua attività di narratore si colloca fra due lavori destinati al teatro, un atto unico scritto a 19 anni e pubblicato a 20 grazie ad un premio vinto a Bologna, e La spada di legno, due tempi e un epilogo su Annibale, i vincitori e i vinti, quelli che uccidono e quelli che vengono uccisi. Le sue narrazioni si compendiano in raccolte di racconti, Il silenzio di Dio (Verona), con cui ha esordito nel 1967, I giorni contati, Facile dire Po, La tempesta nel bicchiere (Lodi) e Se il Po fosse Gutturnio (per i tipi dell’Editoriale Libertà, Piacenza); e due romanzi (ma l’autore li chiama romanzetti), L’anno del mai e Il bel tacer.