Gino Gini

Nato a Milano nel 1939. Gli inizi dell’attività dell’artista (1970-75) si collocano in un’area di lavoro della Nuova Figurazione con implicazioni di ordine surrealista. Nel 1972 entra nel Collettivo Lavoro Uno, con cui effettua interventi artistici nell’ambiente e partecipa nel 1976 alla XXXVI Biennale di Venezia, per il settore “Arte e Ambiente” curato da E. Crispolti.

Gli anni 1976-1980 sono quelli di “The Mythical Image”, il lavoro subisce un radicale cambiamento con un avvicinamento all’area concettuale e l’uso della parola e successivamente della scrittura. Il tema centrale è la rilettura delle immagini più famose dell’arte con materiali non normali (foto, riporti, tele emulsionate, xerox). Tra il 1976/77 nascono i primi libri d’artista. Nel 1978 “The Mythical Image” viene affrontato in ambito Mail-art. Nei primi anni ‘80 e fino al 1989 inizia il ciclo “Viaggio in Italia”. Si intensifica il rapporto tra immagine e parola, la scrittura prende forma di chiosa, tassello pittorico descrittivo, la parola conserva il suo carattere concettuale di orientamento/depistamento, le immagini sono frammenti pittorici di cielo, terra, arte, fotogrammi e altro. Si arricchisce l’aspetto progettuale con una struttura organizzativa degli elementi quasi di carattere architettonico con frecce, riquadri, registri, scansioni.

Nel 1983 viene fondato il Laboratorio 66-Archivio Libri d’Artista diretto dallo stesso Gino Gini che curerà mostre ed iniziative in Italia e all’estero. Dal 1989 al 1996 “Prove e ipotesi di volo”. È il percorso di questi ultimi anni in cui si progettano e ipotizzano eventi di volo in settori di cielo con implicazioni più complesse di ordine pittorico e scritturale. Numerosissime le rassegne sui Libri d’Artista e la presenza in mostre di tendenza Verbo/Visuale. Fra le recenti esposizioni con i Libri d’Artista, luogo privilegiato della ricerca dell’artista  – libri in monocopia, libri fisarmonica, libri xerox, quelle di Mainz (Germania), Lisbona (Portogallo) Chamalieres (Francia). I lavori recenti (1997-98) si inseriscono nel ciclo “Volo Barocco” con accadimenti di volo all’interno di ovali e forme care al barocco fra citazioni manieristiche e ironiche, sempre all’interno del rapporto tra parola e immagine.