Margherita Guidacci (1921-1992) nasce a Firenze, città in cui ha compiuto gli studi liceali ed universitari, laureandosi in Lettere Moderne nel ’43 con una tesi su Giuseppe Ungaretti. Dopo il matrimonio, avvenuto nel ’49 col sociologo sardo Luca Pinna (da cui ha avuto tre figli, Lorenzo, Antonio, Elisa), si è trasferita a Roma, dove ha vissuto fino alla morte – sopraggiunta in seguito ad un ictus – dedicandosi all’insegnamento della lingua e letteratura inglese ed americana, prima nel Liceo Scientifico Cavour, successivamente all’Università di Macerata, e dal 1981 di nuovo a Roma, presso l’Istituto Universitario di Magistero “SS. Maria Assunta”. Moltissime le sue traduzioni, tra cui: E. Dickinson, E. Bishop, T. S. Eliot, S. O. Jewett, C. Smart, M. Twain, J. Conrad. Tra i suoi saggi: Studi su Eliot (1975); Studi su poeti e narratori americani (1978). Tra le sue maggiori raccolte poetiche: La sabbia e l’Angelo (1946); Morte del ricco: un oratorio (1954); Neurosuite (1970); L’altare di Isenheim (1980); Inno alla gioia (1983); Il buio e lo splendore (1989); Anelli del tempo (postumo, 1993). È possibile oggi leggere integralmente la sua opera poetica nel volume Le poesie curato da M. Del Serra, Firenze, Le Lettere, 2020.