Claudio Rosi
Nato a Zola Predosa (BO) nel 1945; vive e lavora a Bologna, dove insegna presso l’Accademia di Belle Arti. Svolge attività di ricerca dal 1972. Ha approfondito (1972-76) l’indagine sulla potenzialità e possibilità del mezzo fotografico, ricercandovi analiticamente, per trasformazione nuovi esiti e concetti pittorici. Si è occupato di scultura (recupero del cotto 1976-78) intendendola come complementare alle installazioni d’ambiente. Contemporaneamente e fino al 1979, ha sviluppato una progressiva ricerca grafico-pittorica. Dal 1979-1987, senza citare, ha stimolato la memoria culturale dell’astratto, del gestuale e dell’informale riducendo al presente, spesso con ironia, la visione del passato (materiali fluorescenti-fosforescenti-metallici). Nel 1989 entra in una fase più progettuale, nell’idea di spazio consapevole all’interno di una rappresentazione immediata, assumendo poi un linguaggio con valenza duplice di luogo della comunicazione e di oggetto della stessa come contenitore di materiali linguistici, in un progetto di riutilizzazione-conservazione del proprio materiale poetico per una sorta di autocitazione. Dal 1990 analizza concettualmente l’opera “dentro” valutandone il progetto ciclico, per poi portarne il contenuto, con l’uso di una pluralità di linguaggi, dall’interno all’esterno e viceversa. La sostanza del tutto si realizza attraverso una composizione “dinamica”. Espone dal 1972 in mostre personali e collettive, in gallerie private e presso Enti Pubblici.