Introduzione

Nell’anno del centenario della nascita di Vittorio Gassman (1922-2022) decisi di mettere mano alla sua oceanica e ricchissima filmografia, confrontandomi finalmente con uno dei massimi giganti del cinema italiano il quale, devo ammettere, mi aveva sempre trasmesso un certo timore reverenziale quasi fosse un’entità mitica e inviolabile a cui bisogna accostarsi con estremo rispetto e con la massima umiltà.

La sua impostazione accademica e teatrale lo ha sempre posto tra i più imponenti interpreti della commedia all’italiana, un affabulatore in grado di bucare la scena sempre e comunque anche a costo di esasperare i toni finendo talvolta sopra le righe. Gassman resta il mattatore per antonomasia ovvero quello a cui bastava un’alzata di sopracciglio o una lieve inflessione vocale per incidere indelebilmente la propria presenza all’interno di un film.

Il significato etimologico di mattatore (oltre a quello strettamente connesso alla macellazione degli animali e alla tauromachia) si riferisce a chi riesce a imporsi nell’ambito di una qualsiasi situazione e nel gergo teatrale, specificatamente all’attore che catalizza su di sé tutta l’attenzione del pubblico.

Gassman era questo un’autentica calamita per il pubblico, un estroso interprete in grado di passare con disinvoltura dalla farsa più sfrenata al dramma più cupo e introspettivo, lavorando tanto sulla mobilità del suo volto e della sua gestualità, quanto sulla potenza dialogica che si combinava con la sua caratteristica timbrica vocale.

Il saggio monografico che ho realizzato porta nel titolo il termine mattatore ma anche l’aggettivo scatenato, in quanto Gassman era a tutti gli effetti un mattatore scatenato ovvero difficile da contenere, dotato di una verve che spesso andava a briglia sciolta attraverso un torrente impetuoso di citazioni, autocitazioni e parodie in cui non c’era una soluzione di continuità tra il serio e il faceto, il colto e il popolare e questo avveniva già nel 1959 all’interno del seminale varietà televisivo Il mattatore.

L’aggettivo scatenato poi ha dato anche il titolo a un film comico-teorico poco compreso all’ora come oggi, dove Gassman gioca a parodiare sé stesso i suoi tic da attore consumato, le proprie idiosincrasie e il proprio ego.

Lo scatenato diretto da Franco Indovina nel 1967 resta la cartina da tornasole del Gassman comico e del rapporto tra individuo e maschera, un film decisamente troppo avanti per essere compreso.

Ma tornando al saggio in questione, quando ho iniziato a metterci mano ho pensato di non realizzare la classica monografia che segue cronologicamente e pedissequamente la produzione artistica del personaggio preso in esame, ma di dargli una forma più agile e scorrevole, cercando però al tempo stesso di non tralasciare nessun film e nessuna tappa importante all’interno del percorso del grande mattatore.

Su suggerimento di un collega ho optato per ripartire il testo attraverso una scansione alfabetica, dove ogni lettera diventa un tema chiave da esplorare e ampliare legato a tappe, generi, cinematografie, forme, linguaggi e stili a cui ha preso parte Vittorio Gassman. Anche se la parte più cospicua di questa monografia si riferisce alla sua produzione filmica, ho voluto dedicare alcune parti anche al teatro, alla letteratura e alla televisione che a conti fatti sono gli altri mezzi espressivi attraverso i quali Gassman ha saputo veicolare straordinariamente la sua poliedricità artistica.

All’interno del testo troverete temi immediatamente collegabili alla filmografia di Gassman come: Boom economico, Comico e Commedia, Dino Risi, Mario Monicelli, ma anche voci apparentemente più criptiche come Fiaba, Horror, America, attorno alle quali vanno a polarizzarsi opere talvolta meno note e meno celebrate creando accostamenti e letture trasversali con l’opera del mattatore italiano.

Gassman dalla A alla Z. Il cinema e l’arte di un mattatore scatenato, è a tutti gli effetti un excursus storico-critico in forma alfabetica per ripercorrere e riscoprire le tappe fondamentali che hanno fatto di Vittorio Gassman un’icona assoluta della nostra cultura cinematografica e artistica in genere.