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Michail Bachtin

Chi ha paura di essere libero?

Articolo pubblicato su Corrispondenza Internazionale, Periodico di documentazione storica, culturale e sociale – Anno VII  NN° 20/22 – Luglio 1981/Febbraio 1982 –  Direttore responsabile: Carmine Fiorillo, pp. 4.

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Michail Michailovič Bachtin (in russo Михаил Михайлович Бахтин; Orël, 17 novembre 1895Mosca, 7 marzo 1975) è stato un filosofo, critico letterario e storico russo.

È stato autore di opere molto influenti sulla teoria letteraria, retorica e della critica. Bachtin è considerato uno dei più significativi pensatori del ventesimo secolo (Michail Holquist).

Cenni biografici

Nato da una famiglia nobile, il padre era direttore di banca e trasferì la famiglia da Orël a Vilnius e poi a Odessa, dove iniziò a studiare all'università locale, ma poi si trasferì a Pietroburgo per raggiungere il fratello Nicholai. Dopo una laurea in filologia all'Università di Petrograd (1913-1918), per sfuggire alla guerra civile russa andò a Nevel' e poi a Vicebsk dove fu amico di Valentin Voloshinov e Pavel Medvedev (con i quali collaborò e per i quali ci sono diverse questioni aperte su loro rimaneggiamenti, travisamenti, con il problema non risolto della sua adesione o meno al marxismo).

Bachtin si sposò e tornò nel 1924 a Leningrado. Malato alle ossa (osteomielite) e senza raccomandazioni politiche non riuscì per lungo tempo a lavorare. Nel 1929 fu arrestato, pare per aver partecipato a riunioni clandestine della Chiesa ortodossa russa e condannato a dieci anni in un campo delle Isole Solovki, però riuscì a far commutare la pena a una condanna di sei anni d'esilio nel Kazakistan, dove lavorò come contadino.

Nel 1936 fu impiegato come insegnante in Mordovia come insegnante di russo nella facoltà di pedagogia di Saransk. Nel 1937 si trasferì a Kimry dove l'anno successivo fu costretto all'amputazione di una gamba. Tentò di prendere una specializzazione a Mosca, ma gli fu negata (era anche il periodo dell'invasione nazista). Dunque tornò a Saransk dove gli venne offerto il posto di direttore della facoltà di letteratura, poi dal 1957 divenuto dipartimento di letteratura russa e comparata. Nel 1961 per ragioni di salute si ritirò. Nel 1969, per curarsi meglio, si trasferì a Mosca, dove morì nel 1975.

Le sue opere raggiunsero popolarità solo dopo la morte, quando diventò una figura culto all'interno degli studi di letteratura, formalismo russo e strutturalismo. I soli libri che pubblicò in vita sono quello su Dostojevskij (nel 1929 e nel 1963) e quello su Rabelais nel 1965. I suoi scritti cominciarono a circolare nella seconda metà degli anni settanta, tuttavia Per una filosofia dell'azione responsabile, suo altro importante contributo, uscì solo nel 1986.

Pensiero

La sua critica difficilmente si colloca in una specifica corrente. Egli considerava fondamentale, per l'interpretazione del testo, la presa di coscienza del contesto storico. Ogni messaggio è emesso infatti in particolari situazioni, che se non comprese compromettono la comunicabilità del testo; quest'ultimo dunque non può considerarsi autonomo. La teoria di Bachtin approfondisce tre aspetti: teoria del linguaggio, teoria dei generi letterari, teoria del comico. La prima sottolinea l'importanza del dialogo, identificando tutte le forme di scrittura con esso attraverso l'ipotesi di un dialogo con un lettore immaginario. La teoria dei generi è piuttosto teoria del romanzo; questo genere sarà molto apprezzato da Bachtin per la sua modernità e coerenza con il reale. Per quanto riguarda la teoria del comico, lo studioso propone un approccio alla realtà attraverso il riso e considera il carnevale come rovesciamento dei valori.

Il concetto di "dialogo" viene da lui visto in modo generale, quasi un caleidoscopio espressivo polifonico, laddove un monologo, ammesso che esista, può avere una sua verità e un suo punto di vista univoco. È tutto il linguaggio a non poter essere che dialogico, includento in questo il rapporto tra autore ed eroe (ossia il personaggio, il quale può arrivare persino a sorprendere l'autore), estetica ed etica, arte e responsabilità verso gli altri.

Ha esplorato i generi, non tanto come convenzioni formali o gerarchie di strumenti, quanto come modi diversi di lettura del mondo, ideologie che interpretano e valutano il mondo, preferendo in questo senso il romanzo quale luogo della lettura polifonica e dell'espressione dialogica. Persino il discorso interiore (alla maniera di Tolstoj e Vygotskij) non è che il riflesso di quello esterno, essenzialmente sociale e storico.

Bibliografia parziale

Opere

  • Dostoevskij. Poetica e stilistica (ed. 1968, ma 1929), trad. it. Giuseppe Garritano, Torino: Einaudi, 1963, ampliata nel 1968 e nel 1982; nuova ed. a cura di Margherita De Michiel, Modugno-Bari: Sud, 1997 (con introduzioni di Augusto Ponzio e Iris M. Zavala).
  • Epos e romanzo (ed. 1938), in Problemi di teoria del romanzo (con György Lukács e altri), a cura di Vittorio Strada, trad. it. Clara Strada Janovič, Torino: Einaudi, 1978.
  • L'opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale (ed. 1965), trad. it. Mili Romano, Torino: Einaudi, 1979.
  • Estetica e romanzo. Un contributo fondamentale alla «scienza della letteratura» (ed. 1975), trad. it. Clara Strada Janovič, Torino: Einaudi, 1979; n. ed. ivi, 1997 (con introduzione di Rossana Platone).
  • L'autore e l'eroe. Teoria letteraria e scienze umane (ed. 1979), ed. it. a cura di Clara Strada Janovič, Torino: Einaudi, 1988 (in appendice: Dalle lezioni di storia della letteratura russa: Vjaceslav Ivanov).
  • Il metodo formale nella scienza della letteratura: introduzione critica al metodo sociologico, (sotto il nome di Pavel N. Medvedev), introduzione di Augusto Ponzio, trad. it. Rita Bruzzese, Bari: Dedalo, 1978.
  • Il linguaggio come pratica sociale, trad. it. Rita Bruzzese e Nicoletta Marcialis, a cura di Augusto Ponzio, Bari: Dedalo, 1980.
  • The Dialogic Imagination: Four Essays, a cura di Michael Holquist, trad. ingl. Caryl Emerson e Michael Holquist, Austin e London: University of Texas Press, 1981.
  • Tolstoj, a cura di Vittorio Strada, trad. it. Nicoletta Marcialis e Olga Strada, Bologna, Mulino, 1986, originariamente introduzioni ai volumi XI (1929) e XIII (1930) delle opere di Lev Tolstoj (in appendice: Sulla polifonicità dei romanzi di Dostoevskij).
  • Speech Genres and Other Late Essays, trad. ingl. Vern W. McGee, a cura di Caryl Emerson e Michael Holquist, Austin: University of Texas Press, 1990.
  • Art and Answerability: Early Philosophical Essays, a cura di Michael Holquist e Vadim Liapunov, tr. ingl. Vadim Liapunov e Kenneth Brostrom, Austin: University of Texas Press, 1990.
  • Bachtin e... Averincev, Benjamin, Freud, Greimas, Lévinas, Marx, Peirce, Valéry, Welby, Yourcenar, a cura di Paolo Jachia e Augusto Ponzio, con inediti, Roma-Bari: Laterza, 1993.
  • Rabelais and His World, trad. ingl. Hélène Iswolsky, Bloomington: Indiana University Press, 1993.
  • Toward a Philosophy of the Act, a cura di Vadim Liapunov e Michael Holquist, trad. ingl. Vadim Liapunov, Austin: University of Texas Press, 1993.
  • Bachtin e le sue maschere: il percorso bachtiniano fino ai «Problemi dell'opera di Dostoevskij», 1919-1929, a cura di Augusto Ponzio, Paolo Jachia e Margherita De Michiel, Bari: Dedalo, 1995.
  • Per una filosofia dell'azione responsabile, a cura di Augusto Ponzio, Lecce: Manni, 1998.
  • Marxismo e filosofia del linguaggio: problemi fondamentali del metodo sociologico nella scienza del linguaggio (pubblicato con il nome del collaboratore Valentin Nikolaevič Vološinov), a cura di Augusto Ponzio, trad. it. di Margherita De Michiel, Lecce: Manni, 1999.
  • Linguaggio e scrittura, a cura di Augusto Ponzio, trad. it. Luciano Ponzio, Roma: Meltemi, 2003.
  • Freud e il freudismo (sotto il nome di Valentin N. Vološinov, 1925 e 1927), a cura di Augusto Ponzio, Milano: Mimesis, 2005.
  • In dialogo: conversazioni del 1973 con Viktor Duvakin, a cura di Augusto Ponzio, trad. it. Rosa Stella Cassotti, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2008.
  • (RU) Sobranie sočinenij (opere previste in sette volumi), per ora sono usciti i volumi I, II, IV, V e VI, Mosca: Russkie slovari, 1996-2008.

Letteratura critica

  • Katerina Clark e Michael Holquist, Mikhail Bakhtin, Cambridge: Harvard University Press, 1984, trad. it. F. Pellizzi, Bologna: Il mulino, 1991.
  • Caryl Emerson e Gary Saul Morson, "Mikhail Bakhtin", in The Johns Hopkins Guide to Literary Theory and Criticism, a cura di Michael Groden, Martin Kreiswirth e Imre Szeman, The Johns Hopkins University Press, 2005 (2ª ed.) 25 Jan. 2006 [1].
  • Remo Faccani, "Michail Bachtin", in Belfagor. Rassegna di varia umanità, anno XXXVI, 6, Firenze: Olschki, 30 novembre 1981, pp. 668-676.
  • Frank Farmer, "Introduction", in Landmark Essays on Bakhtin, Rhetoric, and Writing, a cura di Frank Farmer, Mahwah: Hermagoras Press, 1998, pp. xi-xxiii.
  • Ken Hirschkop, "Bakhtin in the sober light of day", in Bakhtin and Cultural Theory, a cura di Ken Hirschkop e David Shepherd, Manchester e New York: Manchester University Press, 2001, pp. 1-25.
  • Ken Hirschkop, Mikhail Bakhtin: An Aesthetic for Democracy, Oxford: Oxford University Press, 1999.
  • Michael Holquist, Dialogism: Bakhtin and His World, Routledge, 2002 (2ª ed.).
  • Michael Holquist, "Introduction", in Speech Genres and Other Late Essays, a cura di Caryl Emerson e Michael Holquist, Austin: University of Texas Press, 1986, pp. ix-xxiii.
  • Michael Holquist, "Introduction", in The Dialogic Imagination: Four Essays, Austin e London: University of Texas Press, 1981.
  • Paolo Jachia, Introduzione a Bachtin, Roma-Bari: Laterza, 1992.
  • Paolo Jachia, Michail Bachtin. I fondamenti della filosofia del dialogo: individuo, arte, lingua e società nel Circolo di Bachtin, 1919-1929, Segrate: Nike, 1997.
  • Jon Klancher, "Bakhtin's Rhetoric", in Landmark Essays on Bakhtin, Rhetoric, and Writing, a cura di Frank Farmer, Mahwah: Hermagoras Press, 1998, pp. 23-32.
  • Vadim Liapunov, "Introduction", in Toward a Philosophy of the Act, Austin: University of Texas Press, 1993.
  • Giovanni Mastroianni, Ipotesi su Bachtin, Napoli: Istituto italiano per gli studi filosofici, 2009.
  • Gary Saul Morson e Caryl Emerson, Mikhail Bakhtin: Creation of a Prosaics, Stanford University Press, 1990.
  • Dmitry Olshansky, "Mikhail Bakhtin (1895-1975)", in The Essentials of Philosophy and Ethics, London: Hodder Arnold, 2006, pp. 29-30.
  • Augusto Ponzio, Tra semiotica e letteratura. Introduzione a Bachtin, Milano: Bompiani, 2003.
  • Roberto Salizzoni, Michail Bachtin autore ed eroe, Torino: Trauben, 2003.
  • Charles I. Schuster, "Mikhail Bakhtin as Rhetorical Theorist", in Landmark Essays on Bakhtin, Rhetoric, and Writing, a cura di Frank Farmer, Mahwah: Hermagoras Press, 1998, pp. 1-14.
  • Tzvetan Todorov, Michail Bachtin: il principio dialogico, trad. it. Anna Maria Marietti, Torino: Einaudi, 1990.
  • Sue Vice, Introducing Bakhtin, Manchester University Press, 1997.

 



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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