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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 014

Roberto Signorini

Arte del fotografico. I confini della fotografia e la riflessione teorica degli ultimi venti anni.

ISBN 88-87296-85-5, 2001, pp. 256, formato 170x240 mm., Euro 20,00 – Collana “Fotografia”. In copertina: Emilio De Tullio, Il corpo, il segno, 1997;

L’immagine è stata realizzata fotografando l’impronta prodotta da un corpo su un tessuto elastico, teso e illuminato in modo radente.

indice - presentazione - autore - sintesi

20,00

Indice del volume

 

 

Introduzione

 

Capitolo 1

Il fotografico nell’arte contemporanea.

Fotografia e critica d’arte

1.1. Le neoavanguardie, il ’68, l’estetico, Duchamp e la fotografia

1.2. Fotografia, ready-made e inconscio tecnologico

1.3. La logica dell’indice e il fotografico nell’arte contemporanea

1.4. L’arte dell’indice nel XX secolo: l’arte è (diventata) fotografica?

1.5. La fotograficità implicita dell’arte contemporanea e l’identità concettuale della fotografia

 

Intermezzo 1

Cenni sulla semiotica filosofica di Peirce

I. Peirce e Saussure

II. Il pansemiotismo

III. Il primato dell’Oggetto e la definizione del Segno

IV. La semiosi illimitata

V. Le categorie e la classificazione dei segni

 

Intermezzo 2

Cenni su alcuni aspetti del poststrutturalismo

e del postmodernismo

I. La filosofia poststrutturalista e la cultura postmodernista

II. Scrittura e differenza in Derrida

a) La critica del “logocentrismo” o “metafisica della presenza”

b) Traccia, scrittura originaria, spaziatura, dif-ferenza

c) I riferimenti antiumanistici: Nietzsche, Freud, Heidegger

 

Capitolo 2

Ai confini del segno: l’atto fotografico.

Fotografia e semiotica

2.1. Messaggio o esperienza estetica?

2.2. Verso un ampliamento e una problematizzazione

        del concetto di segno fotografico

2.3. L’attività simbolica autonoma della macchina fotografica

2.4. La fotografia come azione fisico-chimica e la sua incertezza semiotica

2.5. Complessità dell’atto fotografico

2.6. La fotografia come segno di ricezione

 

Capitolo 3

Ai confini dell’opera: un’arte precaria.

Fotografia ed estetica

 

3.1. Dalla semiotica all’estetica

3.2. Alle origini di un’estetica antiumanistica della fotografia: Benjamin e il Surrealismo

3.3. Una pratica liberatoria

3.4. Un’arte estrema

3.5. L’opaca presenza delle forme

3.6. Una precarietà postmoderna

3.7. Fotografia e sublime (I)

3.8. Fotografia e sublime (II)

3.9. Fotografia, virtuale, estetico

3.10. Dal sensibile al sensibile

 

Capitolo 4

A partire dal fotografico: problemi e prospettive.

Fotografia e filosofia

 

4.1. La soglia filosofica

4.2. Il fotografico e l’autonomia dell’immagine dall’intenzione comunicativa del soggetto in quanto emittente

a) I teorici della fotografia come indice e il pensiero di Peirce  essere, linguaggio, verità, soggetto

c) I problemi filosofici dell’iconicità fotografica e della semiosi illimitata: fra percezione e semiosi

4.3. Il fotografico e l’autonomia dell’immagine dall’intenzione creativa del soggetto in quanto autore

a) Dalle premesse dada-surrealiste all’estetica postmodernista

b) Sublime postmoderno e questione dell’avanguardia, ovvero: che ne è dell’arte nel tardo capitalismo?

4.4. L’antiumanismo del fotografico  e le questioni filosofiche del soggetto e della verità

 

 

Riferimenti bibliografici

Riferimenti iconografici

Indice dei nomi



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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