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Questo è un saggio di carattere critico e didattico di introduzione alla filosofia contemporanea, ed in particolare alla situazione spirituale di questo fine secolo.
Rivolto ad un pubblico di lettori interessati alla filosofia ed al mondo della scuola, il testo traccia un percorso nella storia della filosofia degli ultimi duecento anni, un percorso finalizzato a delineare alcune coordinate di fondo della filosofia del Novecento. Il libro è apertamente ispirato ad una concezione veritativa della conoscenza filosofica, ed è idealmente diviso in due parti.
Nella prima parte vengono disegnate le linee di fondo del pensiero filosofico della modernità, con particolare attenzione a Rousseau, Smith, Hegel, Comte, Marx e Nietzsche. Di questi autori non viene dato un semplice “riassunto” delle loro tesi, ma un’interpretazione teorica originale.
Nella seconda parte l’attenzione è concentrata tutta sul Novecento. Benché vengano proposte interpretazioni di Bergson, Freud, Weber, Husserl, Adorno, Heidegger, Sartre ed altri il giudizio monografico su questi pensatori non è più l’elemento essenziale della esposizione.
L’elemento essenziale risiede in una diagnosi complessiva del ruolo della filosofia del Novecento, della sua incapacità ad impedire o anche solo ad interpretare massacri amministrativi come Auschwitz e Hiroshima, del suo disorientamento rispetto ad una globalizzazione economica ispirata ad una religione dell’economia e ad un monoteismo del mercato, ed infine dei suoi complessi e decisivi rapporti con la scienza, la politica e la religione.
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