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Nella generale retorica sui “tempi nuovi” inaugurati dal Terzo Millennio manca purtroppo un esplicito riferimento alla necessità di una buona educazione filosofica per contrastare il nichilismo della società di mercato globalizzata. Questo saggio è dedicato alla difesa di questa necessità. Dopo aver segnalato le differenze fra educazione ed istruzione, ed ancor più fra filosofia e retorica, vengono ripercorsi criticamente tre modelli passati di educazione filosofica. In primo luogo, il grande modello degli antichi greci, fondato su di un dialogo razionale che presupponeva l’esistenza di una comunità di amici e di ospiti. In secondo luogo, il modello dell’idealismo classico tedesco ed in particolare di Hegel, un modello tuttora essenziale per comprendere le caratteristiche della modernità storica in cui viviamo. In terzo luogo, il modello dell’utopia marxista di emancipazione globale della società, che ha mostrato nel corso del Novecento alcuni difetti strategici e strutturali la cui comprensione è preliminare ad una loro correzione che renda possibile un nuovo progetto anticapitalistico. Un progetto che appare tuttora legittimo, alla luce delle caratteristiche distruttive del modello di società, di politica, di economia e di cultura che si sta imponendo oggi su scala globale.
Questo saggio è un elogio della filosofia, della sua pratica e del suo insegnamento, rivolto anche al mondo della scuola e dei giovani, oltre al vasto pubblico dei lettori interessati ai problemi culturali di oggi.
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