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Il pensiero di Althusser, dopo l’oblio degli anni della crisi del marxismo, che seguivano a loro volta un periodo di ricezione e discussione forse troppo frettolose dell’opera del filosofo, oggi, in seguito alla pubblicazione degli scritti inediti, può essere in qualche modo riscoperto, ed interrogato al di là dei dibattiti spesso sterili sullo “scandaloso” antiumanesimo teorico, sulla conformità o meno delle teorie althusseriane al canone infallibile del pensiero di Marx, o piuttosto alla corrente strutturalista francese.
In questa pubblicazione non si è voluto (né, volendolo, si sarebbe potuto) esaurire i problemi in gioco in una rilettura di Althusser. L’autore si è limitato dunque a rimetterlo “in funzione” criticamente, a farne “giocare” le posizioni per andare oltre i loro limiti lungo alcune linee fondamentali: la costruzione di una teoria scientifica delle società storiche; lo studio di una componente fondamentale delle strutture sociali in cui viviamo (gli apparati ideologici); il rapporto con la metafisica classista del movimento operaio ed il suo influsso sulla visione althusseriana della storia; i confronti con altri teorici, marxisti, postmarxisti, e non-marxisti; il tutto, racchiuso nei confini di un solo per quanto sistematico testo parzialmente inedito.
Questo tentativo, quindi, consapevolmente e volutamente insufficiente, ha soprattutto lo scopo di suscitare una ricerca teorica, non solo su quello che fu uno dei maggiori pensatori del secondo novecento, ma soprattutto sui problemi già accennati e che Althusser può ancora aiutarci ad impostare, e, in parte, a risolvere.
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