|
|
|
Cat.n.
063
|
|
|
Costanzo Preve
|
Il bombardamento etico. Saggio sull’Interventismo Umanitario, sull’Embargo Terapeutico e sulla Menzogna Evidente.
|
ISBN 88-87296-77-4, 2000, pp. 224, formato 140x210 mm., Euro 15,00 Collana “Divergenze” [31].
|
In copertina: P. Ricasso, Studio di composizione per Guernica. In alto, a destra: francobollo celebrativo dedicato a Primo Levi (1919-1987).
|
Titolo esaurito, si veda la II Edizione - n. Cat 367
|
|
€ - |
|
Il titolo di questo saggio ad un tempo storico, politico e filosofico contiene quattro ossimori, espressamente concepiti per provocare intenzionalmente nel lettore
quello “spaesamento” necessario per mettere in moto il
suo autonomo processo di riflessione critica. I primi tre
sono il Bombardamento Etico, l’Interventismo Umanitario e
l’Embargo Terapeutico. Il quarto ossimoro presente nel titolo rappresenta una sorta di denominatore unificante, il
più corrotto e malvagio che esista, quello della Menzogna
Evidente. Questo spaesamento è necessario per affrontare con animo libero gli enigmi dell’ideologia di legittimazione di questa inedita società capitalistica fondata
sulla globalizzazione geografica coattivamente prescritta e sull’incessante innovazione culturale capillarmente imposta. Nel primo capitolo vengono richiamati i casi delle due scandalose guerre prevalentemente
aeree e supertecnologizzate contro l'Irak nel 1991 e contro la Jugoslavia nel 1999.
In entrambi i casi i pretesti addotti dalle potenze imperiali, pretesti amplificati
dal sistema giornalistico e culturale dominante, erano privi sia della legittimazione giuridica sia della plausibilità storica. In entrambi i casi però, come avviene nella favo!a del lupo e dell’agnello, la forza ha sostituito la ragione rispettiva.
Nel secondo capitolo, che è a tutti gli effetti centrale, si ricerca il fondamento
metafisico segreto di questo comportamento, che è il trattamento differenziato
di Auschwitz e di Hiroshima ed il conseguente pentimento diseguale e manipolato che ne è seguito. In questo caso, la metafisica laica del Giudeocentrismo è
servita per imporre una nuova lettura storico-religiosa del Novecento, non per
contribuire ad una corretta comprensione delle cause che hanno portato al genocidio ebraico, una comprensione che dovrebbe impedire nel futuro il ripetersi di
simili catastrofici eventi. Nel terzo ed ultimo capitolo, infine, si individua in una
cultura di resistenza il presupposto necessario per una futura costituzione di
forze politiche e sociali, per il momento non ancora esistenti, in grado di sostenere il confronto futuro che certamente verrà, e non soltanto di ripetere in modo
esasperante le mosse politiche, sociali e culturali di confronti ormai esauriti e
tramontati con il venir meno del Novecento.
|
|