«Vorrei che la gente mi ricordasse all’interno del pensiero simbolico, che è antecedente a quello logico-metafisico, e che rappresenta il caos originario che la logica e la metafisica tentano di arginare.
Il pensiero simbolico, che noi attribuiamo solitamente ai primitivi, è in realtà la base della nostra psiche e della nostra cultura. Siamo diventati iper-razionali per difenderci da questa dimensione simbolica, del sacro, del dionisiaco. Ecco: io mi ritengo un buon testimone della dimensione simbolica, in cui il concetto fondamentale non è l’equivalente generale, ma l’ambivalenza delle cose».
UMBERTO GALIMBERTI, Filosofia e Biografia, 2005.
PRESENTAZIONE
Questo libro scritto da Luca Grecchi su Umberto Galimberti si legge molto volentieri. È una ricostruzione non vaga e romanzata, ma seria e attendibile del pensiero del filosofo, noto ad un largo pubblico anche per le sua vaste competenze in fatto di psicologia e di psicoanalisi. Grecchi, per parte sua, è un giovanissimo studioso innamorato della filosofia di tradizione classica. Candidamente, si professa persino attratto dalla metafisica, che egli vuole però declinata umanisticamente. Forse questa sua predilezione per l’umanesimo (espressione oggi, per la verità, alquanto demodée) spiega il suo interesse per una riflessione come quella di Galimberti, che con la metafisica non ha molto a che vedere. Nel pensiero simbolico di Galimberti Grecchi vede infatti non a torto una istanza schiettamente umanistica e vorrebbe questa istanza coniugata, appunto, con quella metafisica. La vorrebbe veder coniugata nei testi di Galimberti. E poiché non trova per lo più quel che cerca, incalza il suo Autore ad ogni pagina. Lo incalza però con una benevolenza e con una intelligenza che raramente si trovano nei giovani studiosi.
Galimberti è amico e collega mio molto caro. Da decenni lavoriamo insieme nell’Università veneziana di Ca’ Foscari. Anzi, siamo insieme cresciuti alla scuola di Emanuele xe "Severino"Severino sin dagli inizi degli anni sessanta. Perciò sono molto contento di presentare agli studiosi un libro che lo riguarda e che lo onora. Galimberti merita largamente questo omaggio. Nel panorama filosofico italiano nessuno come lui è riuscito a far amare la filosofia, e soprattutto a farla intendere ai più. I suoi libri, i suoi interventi su riviste e quotidiani, le sue prestazioni mediatiche ne fanno un esempio difficilmente superabile di maître à penser pieno di penetrante attenzione per ciò che il nostro tempo manifesta in mille modi sul piano del costume. Certe sue analisi della vita quotidiana, specialmente quella travolta dalla sofferenza psichica, sono veramente illuminanti. Certe sue ardite interpretazioni di fatti clamorosi scuotono le menti e inducono ad una responsabile riflessione.
Auguro al libro di Grecchi molta fortuna presso i lettori. I quali potranno così, in un colpo solo, conoscere meglio un autorevole filosofo e pure scoprire il fascino discreto della prosa filosofica di un giovane talento, che di tal filosofo dice bene.
Carmelo xe "Vigna C."Vigna
INTRODUZIONE
Una trattazione monografica sul pensiero di un filosofo si realizza, solitamente, solo per i grandi autori scomparsi. Personalmente, però, ho sempre reputato questa usanza piuttosto triste, anche perché, per comprendere bene un autore, nulla giova di più che interrogarlo direttamente sui temi centrali del proprio discorso.
Condizione necessaria affinché si possa fare ciò è che vi sia un discorso ben definito. Questo è quanto accade al pensiero di Umberto Galimberti. Esso è infatti costituito da una trattazione complessiva di tutti i principali temi filosofici dell’Occidente. Questa poderosa analisi interpretativa è stata resa possibile, nella sua peculiarità, dalla costante attenzione di Galimberti per il pensiero altro dall’Occidente, ossia soprattutto per il pensiero aurorale. Questa composizione fra Occidente e ciò che Occidente non è, ossia fra pensiero scientifico e pensiero simbolico, ha reso possibile questa interpretazione al contempo così evocativa ed articolata.
Questo libro si occuperà di molti argomenti, poiché il pensiero di Galimberti si è occupato di molti argomenti. Ciò è evidente anche solo scorgendo l’indice del volume. Di ogni argomento trattato, Galimberti ha saputo esporre una chiara e lucida comprensione della storia e dei contenuti essenziali, per cui il compito di chi, come me, si appresta ad una monografia sul suo pensiero, non è difficile.
Ritengo opportuno, per concludere questa breve introduzione, formulare la domanda: cosa ha reso nel tempo l’opera di Galimberti al contempo così chiara e profonda? Avendo avuto la fortuna di frequentare Galimberti, posso rispondere che l’origine di ciò è da ricercare in un equilibrato ed insieme appassionato atteggiamento nei confronti della vita. Il Nostro, pur possedendo una erudizione vastissima, non è infatti per utilizzare un’immagine di xe "Nietzsche"Nietzsche uno di quegli accademici nei cui libri è possibile sentire l’odore di muffa della stanza in cui sono stati composti. La freschezza dei testi di Galimberti sta proprio in quello che si potrebbe definire, in termini filosofici, il suo approccio fenomenologico-esistenziale alla realtà, ossia il suo porsi in relazione alla vita cercando di eliminare il più possibile ogni pre-giudizio, e di realizzarne una comprensione il più possibile universale.
Poiché la rete degli argomenti trattati da Galimberti è molto estesa, i nodi di questa rete saranno spesso qui analizzati solo in modo sintetico. Per quanto concerne la forma espositiva degli argomenti stessi, la scelta è stata quella di non effettuare una rassegna di riassunti dei singoli libri, ma di affrontare il pensiero di Galimberti per temi. Nel testo saranno inoltre riportati diversi brani dell’autore, come è normale che sia in una monografia. Si è cercato comunque di non eccedere, in quanto si presuppone che il lettore di queste pagine conosca già i libri di Galimberti. Il linguaggio utilizzato dal Nostro è però spesso assai preciso, per cui, in alcuni casi, ho preferito non plagiare l’autore, ma riportare le sue letterali espressioni. In merito ai contenuti, la scelta effettuata è stata quella di non escludere nulla di importante. Ciò ha certo dilatato le dimensioni di questo volume, ma si trattava a mio avviso di una scelta necessaria per rendere in modo adeguato un discorso filosofico che Galimberti sviluppa da oltre trent’anni.
All’interno di questo libro si troveranno anche alcune mie personali notazioni critiche. Esse hanno lo scopo che so essere condiviso dallo stesso Galimberti di rendere questo lavoro non una consueta sintesi scolastica, ma un dialogo serrato con l’autore e con i pensatori da lui considerati (in primis xe "Nietzsche"Nietzsche, xe "Heidegger"Heidegger e xe "Jaspers"Jaspers), offrendo in merito anche analisi alternative ed inusuali.