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Cat.n. 099

Marino Gentile

La metafisica presofistica. Con una Appendice su “Il valore classico della metafisica antica”. Introduzione di Enrico Berti.

ISBN 88-7588-000-X, 2006, pp. 144, formato 140x210 mm., € 15,00 – Collana “Il giogo” [12].

In copertina: Atena Aphaia con elmetto, testa proveniente da Egina, 460 a.C., Parigi, Musée du Louvre.

indice - presentazione - autore - sintesi

15,00

Indice

Presentazione
di LUCA GRECCHI
Introduzione
di ENRICO

Avvertenza

I. LE FONTI
Preminenza della relazione aristotelica 7. Suo carattere 8. Anteriorità delle concezioni presofistiche alla distinzione delle quattro cause 9. Valore speculativo di tale anteriorità 10. Intenti storici e teorici del presente saggio 11. Note 29.

II. MITO E LOGO
L’amore di Talete per la «teoria» 14. Attualità della sua posizione problematica 15. Analisi della descrizione aristotelica del suo sistema 17. Non materialismo 18, bensì biologismo 18 e «teologia» 20. Differenze ed affinità tra fisici e teologi 21. Transizione dal mito al logo 22. caratteristica di questa prima e di tutta la metafisica greca 23. Stretta affinità di Anassimandro con Talete 23. Significato del suo evoluzionismo e della sua scienza 24. Il frammento perì jùsewV 25. Sopravvivenza della sapienza mitica 26. Il processo della derivazione ontologica in Anassimene 26. Conclusioni sul principio posto dai Milesii 27. Sua auroralità 28. Note 47.

III. LE DUE VIE
L’affermazione senofanea del dio 30. Suo processo dimostrativo 31. Caratteri mitico-logici del dio senofaneo 32. In quale senso S. si stacchi dai Milesii 33. La sapienza di Eraclito e i teologi 34. Sua intenzionale assolutezza 35. «Contemporaneità» di tale assolutezza 36. Limiti storici delle sue attuazioni sistematiche 37. Significato del mobilismo di E. 38. Affinità essenziale di Jonici ed Eleati 39. Aderenza del pitagorismo alla loro intuizione fondamentale 40, e sua originalità 42. Note 62.

IV. LA VIA DELL’«È»
Parmenide come secondo fondatore della metafisica 44. La via dell’«è» 45. Sua originalità 45. Sua imprescindibilità o assolutezza logica 47. Caratteri che l’«è» assume dall’intuizione mitica 48. Fin dove è originale il carattere d’immobilità 49. La via dell’«apparenza» e le sue due forme 50. Inattesa conseguenza dualistica del monismo dell’«è» 51. Significato dell’opposizione ad Eraclito 52. Dipendenza dell’eraclitismo dalla posizione parmenidea 53. La continuazione «scolastica» di Zenone 54. Gli argomenti contro il molteplice 55, e contro il moto 56. Analisi, non sviluppo dell’affermazione dell’«è» 57. Suo probabile antipitagorismo 58. Note 81.


V. LA CRISI DEL MITO
Adesione di Empedocle al mito del dio-natura 61. Origine parmenidea della distinzione delle quattro radici 62. Difficoltà della distinzione 63, che riguarda non il parere, ma l’«essere» 64. Loro superamento mitico 65. Rapporto di Empedocle con la precedente teologia e fisica 66. Necessità dei due principi dell’Amore e dell’Odio 66. Contraddizioni che ne vengono 67. Aderenza della filosofia di Anassagora alle intuizioni precedenti 68. Significato della dottrina dell’intelligenza 69. Bifrontalità e sospensione del pensiero di Anassagora 70. Note 93.

VI. CONCLUSIONE
La filosofia presofistica come continuazione della teologia poetica 72. Persistente solidalità di mito e di logo 73. Caratteri della natura come unità originaria vivente 73. Suo processo generativo 73. Posizione dell’uomo 73, e del logo 74. Identità dell’intuizione fondamentale nei Milesii, in Eraclito, in Pitagora ed in Senofane 74. Rivolgimento critico di Parmenide 74. Rottura dell’unità mitica della «natura» 75. Sviluppi della rottura in Empedocle ed in Anassagora 75. Opposizione della convenzione alla natura 76. Funzione della sofistica e delle ultime polemiche fisiche 76. Valore problematico della metafisica presofistica 76. Sua frammentarietà sistematica 76. Positività della critica aristotelica 77. Note 101.

Nota bibbliografica

APPENDICE
IL VALORE CLASSICO
DELLA METAFISICA ANTICA
Note a: Il valore clasico della metafisica antica

Indice dei nomi
Indice degli argomenti più notevoli



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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