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Cat.n. 108 |
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Antonio Areddu
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Cristianesimo e marxismo nel pensiero di Italo Mancini. Una rilettura in memoriam.
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ISBN 88-87296-52-9, 2001, pp. 48, formato 140x210 mm., Euro 7 Collana “Divergenze” [32].
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In copertina: Albert Dürer, Cristo fra i dottori, part. delle mani; 1506, Madrid, Collezione Thyssen.
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indice - presentazione - autore - sintesi
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€ 7,00 |
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Preoccupazione centrale del pensiero di Italo Mancini fu quella di
conciliare la fede cristiana con gli strumenti filosofici e concettuali
della cultura contemporanea. Il confronto con le categorie del
marxismo fu finalizzato non ad una proposta politica o ad una
indagine sociologica, ma a scoprire le valenze filosofiche della
teoria marxiana e dei marxisti in generale. Originale fu il filtro
critico utilizzato sia per i testi considerati in modo particolare
Mancini si soffermò sulle opere giovanili di Marx che per le
finalità ultime che propose, che furono quelle di definire Marx
come un abitatore, sia pure eretico, dell'area ebraico cristiana,
riconoscendo nel marxismo un messaggio ed un principio di
salvezza, anche se storica, e quindi una soteriologia pur senza una
mediazione divina. La dotta esegesi manciniana dei testi marxiani
ebbe comunque il merito di recuperare Marx al di fuori delle
demonizzazioni tipiche di un certo integralismo cattolico.
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