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Il nesso fra scienza, politica e filosofia è la chiave per un’interpretazione critica del Novecento appena trascorso e della situazione spirituale attuale. Per comprendere questo nesso occorre prima fare una faticosa operazione metodologica e definitoria, che stabilisca i cinque ambiti distinti del rispecchiamento quotidiano, della rappresentazione religiosa, della rappresentazione ideologica, del concetto filosofico e del concetto scientifico.
Questa operazione preliminare permette di comprendere meglio il nesso fra nichilismo filosofico ed ideologia giuridica che viene proposto oggi come unico universalismo possibile. Non si tratta però purtroppo di universalismo, ma di un’ideologia particolaristica di interventismo politico e militare nelle zone “non normalizzate” del pianeta. Questa ideologia particolaristica copre in realtà un intreccio totalitario fra economia e tecnoscienza, che favorisce il tramonto della politica e l’emarginazione della filosofia più autentica.
Tenendo conto degli errori del passato, un pensiero credibile del futuro non proporrà più un’inutile e dannosa subordinazione e strumentalizzazione della filosofia per opera di una politica e di una scienza assolutizzate, e questo permetterà che sia la politica che la scienza vengano fatte oggetto di autoriflessione critica. Ciò è tanto più necessario oggi quanto più ci troviamo in una situazione inedita ed inaudita, in cui per la prima volta da duecento anni le oligarchie al potere controllano anche il potere culturale oltre a quelli economico e politico. Una situazione inedita ed inaudita cui è però ancora possibile opporsi.
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