... Storie esemplari, quelle di Ginetta, di Piero, di Ubaldo e di tanti altri, che devono essere conosciute e fatte conoscere. Ed è questo il merito di questo libro. L’incombere di un certo tipo di revisionismo, che spesso è soltanto stravolgimento dei fatti piegato alla politica dell’oggi, chiama ognuno di noi, e le istituzioni democratiche prima di tutti, ad un impegno concreto.
Se è giusto e necessario accostarci al patrimonio delle conoscenze storiche acquisite con un approccio critico e la massima onestà intellettuale, dobbiamo prendere le distanze dal revisionismo come prassi storiografica tesa ad offuscare, quando non a stravolgere, il passato, a fini scopertamente politico-ideologici.
Revisione è per noi il necessario sforzo di avvicinamento alla verità, con l’umiltà di riconoscere il valore dell’opera di quanti prima di noi hanno studiato questi temi e con l’obbiettivo di dare alle conoscenze lo spessore problematico che può consentire di collocarle nel tempo e nello spazio, permettendo di capire, di ragionare, di valutare nel presente.
La storia è la testimone del passato, ma non c’è presente, non c’è futuro senza la storia. E le vicende raccontate in Tre storie partigiane, da quelle legate direttamente alla lotta di Liberazione dal nazifascismo a quelle più personali e private, rappresentano comunque un patrimonio storico, culturale e ideale per tutti. Ecco perché considero importante la pubblicazione di questo libro.
Marco Giunti
Ritengo molto meritevole l’iniziativa assunta dal Comune di Pistoia di intitolare tre strade a tre partigiani. Altrettanto meritevole l’iniziativa dell’ANPI di illustrare con una pubblicazione la vita dei tre personaggi.
Questo significa lasciare ai giovani memoria delle pagine più belle della nostra storia.
Tutto ciò è ancora più importante in una fase in cui si tenta di cancellare i valori più significativi della Resistenza e in cui purtroppo riemergono fantasmi ispirati al nazifascismo che credevamo seppelliti per sempre...
Marco Vettori
...È con grande gioia e convinzione che ho accettato l’invito rivoltomi dall’ANPI di presentare questa pubblicazione a ricordo di tre grandi figure Ubaldo, Ginetta e Piero che negli anni tragici della seconda guerra mondiale sacrificarono o misero a repentaglio la propria vita per il bene del Paese.
Sono convinto che oggi sia più che mai importante rievocare episodi come questi che rappresentano momenti formativi e di orientamento morale per le giovani generazioni e ringrazio l’ANPI che mi ha dato questa opportunità anche per un motivo affettivo.... Con l’intitolazione di una strada nella zona Sei Arcole a Ubaldo, Ginetta e Piero, questa pubblicazione e la prossima inaugurazione di un giardino ubicato nell’area davanti alla Casa del popolo di Candeglia, i concittadini e la Circoscrizione intendono rendergli omaggio. I giovani di oggi devono qualcosa a Ubaldo, Ginetta e Piero e a tutti coloro che si sono impegnati nel tenere alti i valori e gli ideali della Resistenza a cui tanti uomini e donne sacrificarono in Italia come in tutti i Paesi dell’Europa la loro vita.
A noi spetta tenere alti questi valori che sono da tempo al centro di pesanti attacchi da parte di chi vuole cancellare, distorcere e falsificare la storia del nostro Paese...
Stefano Bindini