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La campagna del Caos di Giovanni Di Falco è costruita su documenti demaniali e catastali assolutamente inediti: si possono seguire, come in un triller, gli avvenimenti che costituiscono un vero e proprio canovaccio circa la proprietà del CAOS. L’autore ricostruisce, attraverso fonti d’archivio, le vicissitudini che stavano dietro ogni diritto di enfiteusi, grazie al quale, in circostanze diverse, gli avi pirandelliani acquistavano, perdevano per debiti, e quindi riacquistavano il feudo, sempre per enfiteusi. La storia del feudo, di cui il CAOS faceva parte, risale addirittura all’anno milleseicento.
Pirandello ambienta molte sue novelle nella campagna circostante di Girgenti; il CAOS era una specie di sole, attorno al quale, giravano i pianeti delle altre contrade. Pirandello vi era nato il 28 giugno1867.
Le fonti di Di Falco gli permettono di accedere in maniera originale e trasversale al mondo pirandelliano per ricostruire una specie di DNA anche attraverso alberi genealogici non facilmente inquadrabili. È come se il lettore venisse proiettato in un passato che diventerà futuro nelle opere di Pirandello. Di Falco tralascia le cose note, per attardarsi su quelle meno conosciute e ci accompagna nel viaggio, con una scrittura semplice e gradevole, restituendoci il CAOS non solo come spazio fisico, ma come spazio della mente del grande narratore e drammaturgo.
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