Questo studio, dedicato al rapporto fra il marxismo e la tradizione culturale europea, è strutturato secondo un ben preciso ordine logico e storico.
Nella Premessa si chiarisce come l’attuale tramonto della discussione sul marxismo sia probabilmente temporaneo e congiunturale, perché è legato a processi di rimozione, silenziamento ed elaborazione del lutto della generazione del Sessantotto europeo, oggi dominante negli apparati politici, mediatici ed editoriali.
Nell’Introduzione si affronta il problema del rapporto del marxismo con la Questione Sociale e la Questione Nazionale, entrambe ben presenti nell’Europa di oggi, sia pure in forma molto diversa sia dall’Ottocento che dal Novecento.
Nel primo capitolo si discutono le tre principali eredità europee del pensiero originale di Karl Marx, l’escatologia di origine giudaica e cristiana del senso orientato della storia, la filosofia illuministica della storia ed infine la scienza filosofica complessiva dell’idealismo tedesco.
Nel secondo capitolo si discutono i rapporti del marxismo storico centenario europeo (1889-1989) con tre grandi correnti culturali europee successive, e cioè nell’ordine il positivismo, l’esistenzialismo e il postmoderno.
Nel terzo capitolo si propone un’originale interpretazione storiografica complessiva dell’intero ciclo di sviluppo storico, oggi ormai concluso e conchiuso, del comunismo storico novecentesco realmente esistito (1917-1991).
Nel quarto ed ultimo capitolo, infine, si discute dell’identità culturale europea alla luce delle considerazioni svolte in precedenza. Per l’autore questa identità presuppone una vera indipendenza economica, geopolitica e militare, ed è incompatibile sia con l’identificazione dell’Europa con l’Occidente, sia con la sottomissione dell’Europa agli obbiettivi strategici di un nuovo Impero Mondiale.
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