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Introduzione
Nella presente opera intendo soffermarmi su una virtù “umile” e apparentemente marginale, o addirittura obsoleta, in tempi di consumismo sfrenato come quelli attuali: la sobrietà. In realtà, la sobrietà è una fondamentale virtù al tempo stesso filosofica e cristiana: permette, infatti, di “prendere le distanze” dal mondo e dalle sue lusinghe, e di concentrarsi, in parallelo, sull’essenziale. In tal senso, essa costituisce una via preziosa per la riscoperta del sé più profondo e autentico e, insieme, per rinnovare il miracolo di quella “meraviglia” in cui consiste la sorgente prima del filosofare.
Per corroborare questa tesi e consolidare la “riabilitazione” della sobrietà che viene qui proposta in nome di un’etica del limite, all’interno della presente opera si riproduce l’opuscolo di uno scrittore e teologo fiammingo vissuto tra Cinquecento e Seicento, il gesuita Leonardo Lessio (1554-1623). Nella vasta produzione di questo pensatore, ai suoi tempi assai celebre, si trova, infatti, un breve saggio dal titolo Hygiasticon, seu vera ratio valetudinis conservandae, che ho tradotto con L’arte di godere di una salute perfetta.
Nel saggio, Lessio ha inteso fornire una sorta di sintetico “manuale” per condurre una vita lunga e in buona salute. Tuttavia, la sua prospettiva trascende la mera dimensione medico-dietetica: da buon teologo, oltreché esperto di filosofia morale, egli guarda oltre il semplice obiettivo del benessere fisico individuale. La salute, conquistata e conservata mediante una saggia disciplina della condotta, costituisce dal suo punto di vista essenzialmente una risorsa inestimabile da spendere al servizio di Dio e del prossimo, dunque da articolare nello spazio pubblico delle “buone opere”. In tal guisa, essa si trasfigura agli occhi del nostro autore in strada maestra per rendersi degni della salvezza eterna.
I consigli di Lessio mi sono sembrati a tal punto sensati e validi che ho pensato, per l’appunto, di riproporli al lettore odierno. Il momento presente pare particolarmente propizio per tale riproposta, in quanto è attualmente in corso anche in conseguenza di molteplici fattori (emergenza ambientale, riscaldamento globale, pandemia, crisi economica, etc.) un ripensamento radicale dello stile di vita, improntato al consumismo e all’edonismo, che si è imposto nel mondo capitalistico negli ultimi decenni.
In effetti, nell’ottica della scelta di una vita sobria, dignitosa e ragionevolmente felice, i suggerimenti di Lessio sono quanto mai convincenti; questo, senza trascurare il loro elevato spessore etico e religioso e il loro contestuale valore di “provocazione”, diretta a stimolare nel lettore la volontà di un salutare mutamento non solo della condotta, ma anche della visione del mondo e, più in generale, della disposizione spirituale.
La presente opera si articolerà nelle parti seguenti. Dedicherò il capitolo I a un sintetico ritratto di Leonardo Lessio, della sua produzione e delle sue dottrine. Nel capitolo II illustrerò invece, sia pure per sommi capi, le tappe della riflessione ebraica e cristiana sulla temperanza, partendo dalla Bibbia per arrivare fino alle recenti prese di posizione del Magistero ecclesiastico, passando attraverso la tappa decisiva costituita dal pensiero di san Tommaso d’Aquino. Nel capitolo III analizzerò i contenuti del trattato L’arte di godere di una salute perfetta di Lessio, riprodotto nella sua integralità, in traduzione italiana, nel capitolo IV. Conclude l’opera una breve bibliografia.
L’auspicio è che il presente saggio valga a far riscoprire l’etica del limite, e soprattutto il valore della sobrietà, a un mondo che ha urgente bisogno di recuperare il senso della misura e del limite, come forma di dominio di sé e, al tempo stesso, come espressione di rispetto per gli altri e per l’ambiente.
Ringraziamenti
Mi si consenta, in primo luogo, di esprimere la gratitudine più viva all’amico carissimo professor Luca Grecchi e a Carmine Fiorillo, che hanno accolto con generosa disponibilità la proposta di pubblicare questo libro presso l’apprezzatissima Casa editrice Petite Plaisance. Sono profondamente grato anche a Monsignor Roberto Brunelli, cui devo la conoscenza di alcuni aspetti di particolare rilievo, qui illustrati, del pensiero e della spiritualità cristiani, nonché al caro amico e collega professor Paolo Pinton, cui la presente opera è dedicata.
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