|
Le contraddizioni di Norberto Bobbio (1909-2004) non sono certamente le incongruenze logiche di un lettore distratto della Logica di Aristotele, neppure le incoerenze politiche di chi sostiene una cosa in sede teorica e poi ne avalla un’altra in sede politica. Seguendo il metodo dialettico proposto da Hegel e da Marx nella Fenomenologia dello Spirito e nella Ideologia Tedesca, le contraddizioni di Norberto Bobbio devono essere viste come il riflesso “filosofico” di contraddizioni storiche reali, che anche il pensatore più onesto e dotato non può superare, ma che è costretto a “registrare” in quella che Marx definì «falsa coscienza necessaria». Il bobbianesimo cerimoniale (come già prima il crocianesimo cerimoniale ed il gramscianesimo cerimoniale) deve invece occultare queste feconde contraddizioni per santificare l’immagine atemporale di un Maestro testimone magistrale del suo tempo. In questo modo, credendo di rispettare, si manca invece di rispetto. Questo saggio è una forma di rispetto “dialettico” per Norberto Bobbio, di cui l’autore fu allievo ed amico. Nella prima parte si parla di Croce, di Gramsci, di Togliatti, di democrazia, libertà e uguaglianza, di laicismo e religione, di gobettismo e di comunismo, della dicotomia Destra/Sinistra e di marxismo, ed infine del problema dei problemi, la pace e la guerra. Nella seconda parte si riportano alcuni documenti già pubblicati in passato, da uno scambio di lettere fra l’autore e Bobbio a due articoli di critica dell’atteggiamento di Bobbio verso le guerre del 1991 e del 1999. Il libro si conclude con una lettera inedita di Bobbio a Giuseppe Bailone, in cui Bobbio riassume in modo esemplare la sua concezione del mondo.
|