Studiare con gli studenti
Studiare con gli studenti. Mi pare un incedere molto preciso e accattivante nel lavoro di Roberto Vantaggiato. Non solo nei suoi versi ma nello scambio reciproco di un “travaso” che superando la barriera emozionale si riverbera nei passaggi stilistici mostrando la capacità del “Maestro” di essere un eccellente educatore, e al tempo stesso apprendere le gioie e i disagi di una gioventù che vive in un tempo assai complesso. La sua poesia mette in luce, e sul banco, questo impasto magmatico: il suo mondo con quello degli studenti, fino a divenire così commisto da non poter separare l’uno dall’altro.
Questa raccolta poetica è il risultato di un lavoro condotto da Roberto nell’anno scolastico 2020/21 con i suoi studenti. Se ne intravede la radice tematica in vari passaggi, nelle intuizioni sollecitate da quel necessario nutrimento che si chiama curiosità dove sgorgano rivoli armonici che di fatto sono il pregio della poesia. Roberto scriveva, suonava e cantava allo stesso tempo, nella sua scrittura entra, ondeggiando, il ritmo della vita talvolta malinconico ma spesso sostenuto dalla gioia di cantare la libertà come un riscatto necessario per vivere una vita degna.
Ecco che subito il poeta e maestro si rivela nel segno della riconoscenza o meglio nel riconoscere alle giovani generazioni quel potenziale dirompente capace di ricamare la vita, essere quindi un antidoto buono per i giorni nostri per non bruciare il loro entusiasmo rivolto al futuro. Una visione totalizzante nella quale ritorna il suo storico richiamo all’impegno, alla lotta e alla solidarietà che sempre hanno percorso il terreno sensibile della sua esistenza.
«… un giardino sfolgorante, pieno / di alunni che ricamano la vita». Questa immagine è il segno vincente che Roberto condivide con i suoi alunni in una sorta di viatico che avrà i suoi buoni frutti.
A queste parole del maestro fanno eco quelle di uno studente: «L’adolescenza è un fiume di speranza / che passa per terre sconosciute …». Entriamo quindi nel mistero e nel viaggio della vita con quella forza capace di non arrendersi agli ostacoli. Si penetra così nel cuore dell’insegnamento che attraverso l’esercizio poetico espande l’orizzonte oltre il visibile. Un salto di grande importanza, un prendersi per mano senza gettare l’ombra di un giudizio o una parola “storta” che nella sensibilità di un giovane potrebbe risultare un’umiliazione difficile da rimarginarsi.
Roberto teneva questo registro sempre aperto con parole talvolta forti, dovute al suo sanguigno carattere, che incitavano all’impegno, ma sulle proprie ali portavano l’emblema della ricerca di un appiglio per reagire e non cadere nello sconforto o nella dispersione.
Il poeta maestro diviene così un abile tessitore di proficue relazioni umane, quasi un equilibrista sul filo alto senza rete, dove il volo leggero delle parole stabilisce un contatto tra il sogno e la volontà di realizzarlo.
Alfredo Allegri & Gigi Cardigliano
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