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Il libro intende ripercorrere, attraverso i testi, il confronto tra Russell e Wittgenstein negli anni in cui il secondo fu allievo e collaboratore del primo a Cambridge. Ricostruendo il contesto in cui, a partire dal 1911, matura il nuovo orizzonte di ricerca di Russell, dopo la conclusione dell’impegnativa fatica dei Principia Mathematica, l’analisi ripercorre l’intensa produzione russelliana del periodo, impegnata a realizzare un modello di filosofia scientifica. All’interno di tale disegno, che avrebbe preso corpo, in particolare, tra The Problems of Philosophy (1912) e Our Knowledge of the External World (1914), ha un peso centrale l’ambizioso progetto di Theory of Knowledge (1913), naufragato, per esplicita ammissione dello stesso Russell, a causa delle critiche di Wittgenstein. L’emergere dell’originale posizione dell’austriaco è ricostruito a partire dalla corrispondenza e soprattutto dalle cosiddette Notes on Logic, le annotazioni dettate e consegnate alla cura di Russell prima che Wittgenstein partisse per il suo ritiro di studio in Norvegia (autunno 1913). Sarà appunto nei mesi successivi al trasferimento a Skjolden che maturerà la rottura, solo parzialmente sanata, tra i due, di cui si cerca, in conclusione, di dare ragione.
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