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Il volume ripropone dodici saggi pubblicati da Mario Vegetti tra il 1981 e il 2013 finalizzati a indagare come viene concepita e descritta la percezione che l’uomo greco ha di sé stesso. Da questi studi, che spaziano dal pensiero arcaico, a Platone, ad Aristotele, agli Stoici, a Galeno, emerge la specificità dell’esperienza greca, che non è leggibile alla luce della riflessione moderna sulla soggettività. Alcuni contributi analizzano i differenti approcci alla dimensione psichica, da cui scaturiscono molteplici immagini dell’anima, non identificabile, se non parzialmente in Platone, con il “vero io”, e indagano il complesso rapporto tra le funzioni psichiche e la struttura corporea. Altri saggi sono dedicati al tema della soggettivazione nell’ambito politico e sociale. Vegetti mette in luce la presenza, all’interno della città, di dinamiche conflittuali, tese all’autoaffermazione, ma sottolinea anche la centralità di strategie finalizzate a conseguire la coesione della comunità, come la partecipazione collettiva all’attività bellica, con cui si costruisce l’identità del cittadino-soldato. I saggi sono preceduti da uno scritto autobiografico e dal testo di un’intervista, in cui Vegetti ripercorre gli eventi salienti della sua biografia e si sofferma sui temi della sua ricerca.
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