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La “seconda navigazione filosofica”, “varata” dalla «Scuola di Macerata», propone un viaggio lungo i molteplici crinali della parola “straniero”. Assumendo come “baricentro identitario” la cultura greca di età arcaica e classica, questa traversata indaga i molti significati e le varie ricadute etiche, politiche e ideologiche dei vocaboli utilizzati per indicare lo straniero, studiandoli nel loro intreccio con le grandi vicende storiche, dalle Guerre Persiane alle riforme democratiche nell’Atene di Pericle. Due le tappe principali di questa esplorazione: la prima si focalizza sulle diverse declinazioni del βάρβαρος, cioè dello “straniero non greco”; la seconda, invece, si concentra sulle parole che gravitano intorno allo ξένος, cioè allo “straniero greco”, soggetto perturbante per eccellenza, perché indica, allo stesso tempo, l’ospite, l’amico e il nemico. Questo percorso semantico e concettuale mostra tutta l’attualità e l’urgenza di tornare a riflettere sulle parole e a riscoprirne l’importanza come primo passo per promuovere una efficace trasformazione del mondo in cui viviamo, sempre più pervaso da un pericoloso “inabissamento del valore della parola”.
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