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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 498

Maura Del Serra

Sorelle bruciate e altri corti teatrali (Nannerl Mozart – Fanny Mendelssohn – Camille Claudel – Margherita, perla de mi vida – Fedra. In arte Marinella – Il silenzio di Dioniso). Introduzione di Alessio Riva.

ISBN 978-88-7588-404-8, 2025, pp. 128, formato 130x200 mm., Euro 15 – Collana di Teatro “Antigone” [17].

In copertina: Illustrazione al Commento dell’Apocalisse del Beato di Liebana, monastero (oggi) di Santo Toribbo, Spagna.

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Nei sette corti riuniti in questo volume hanno un ruolo preminente altrettante figure femminili agenti in un arco temporale che dalla seconda metà del diciottesimo secolo giunge fino ai giorni nostri. Sono le vicende vitali ed artistiche di Nannerl Mozart, Fanny Mendelssohn, Camille Claudel, Anna Kuliscioff, Margherita Guidacci e di altre due artiste (Marinella e Arianna) appartenenti alla seconda metà del ventesimo secolo e all’inizio del ventunesimo.

L’azione scenica, come in gran parte delle pièces della Del Serra, fluisce nell’alveo di coordinate sociali chiaramente definite e storicamente riconoscibili, ma il carattere dei suoi personaggi assume frequentemente la dimensione archetipica e si fa segnacolo capace di trascendere il contesto spazio-temporali nel quale si manifesta, divenendo emblema di una condizione, in questo caso quella della donna alle prese con limitazioni e pregiudizi familiari e sociali tanto radicati al punto da ostacolare la valorizzazione dei naturali talenti femminili ancorché espressi con brillanti ed innovative qualità, a “bruciarli”, come afferma il titolo del volume, incoraggiando al contrario quelli professionali dei rispettivi fratelli.

Dalla Introduzione di Alessio Riva



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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