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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 499

Salvatore Bravo

Anarchia e Comunismo. Pëtr A. Kropotkin  – Errico Malatesta – Luigi Fabbri.

ISBN 978-88-7588-406-2, 2025, pp. 376, formato 140x210 mm., Euro 30 – Collana “Divergenze” [90].

In copertina: Paul Klee, Limits of Reason, 1927.

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La caduta del Muro di Berlino e l’ingloriosa fine dell’Unione Sovietica ci invitano a pensare “ciò che è stato” e a scorgere le ragioni profonde della crisi del comunismo reale. Le contingenze storiche non riescono a spiegarne completamente l’eclissi storica. L’impari competizione e l’assedio tenace degli stati capitalistici all’Unione Sovietica non esauriscono le cause della fine del comunismo. L’Unione Sovietica dissanguò le sue energie produttive per la competizione militare e nucleare partendo da condizioni di grande svantaggio rispetto agli Stati Uniti. Non dobbiamo dimenticare che l’Unione Sovietica fondata nel 1922 era uno Stato economicamente fragile e devastato dalla Prima guerra mondiale e dalla Guerra civile. A questo è necessario aggiungere che l’U.R.S.S. vinse la Seconda guerra mondiale, ma con un costo umano impressionate: 25 milioni di morti e immensi danni materiali. La Terza guerra mondiale, ovvero la Guerra fredda, come l’ha denominata Costanzo Preve nel suo testo La Quarta guerra mondiale, è stata vinta dagli U.S.A. in una condizione di vantaggio incalcolabile.

Le ragioni storiche sono appurabili ed evidenti, ma è pur vero che i sovietici, dopo il 1989, non hanno difeso il comunismo; l’unico episodio di resistenza reale fu stroncato con il bombardamento della Casa Bianca nel 1993 ordinato da Boris El’cin. Il colpo di Stato nel 1991 per rovesciare Gorbačëv fu malfatto e fallì miseramente.

Da queste macerie sorgono domande a cui dobbiamo dare risposte per progettare il comunismo del futuro. Per volgerci al futuro dobbiamo ripensare e riscattare il passato.

I pensatori anarchici oscurati e censurati lungamente dal dibattito politico e dall’orizzonte di visibilità possono essere un valido ausilio per capire il passato e progettare il futuro.

Vi sono aspetti essenziali nella conclusione tragica della fine del comunismo reale e dei partiti comunisti in occidente che l’anarchia disvela.

Pertanto rileggere gli anarchici, in questo momento storico, ci è d’ausilio per capire ciò che è stato e per ricostruire l’alternativa comunista.

I tre saggi che a seguire costituiscono il testo nella sua globalità sono stati scritti in tempi differenti, ma con uno spirito unico: cercare l’alternativa al capitalismo e pensare le ragioni profonde della caduta del comunismo reale. P. Kropotkin, Errico Malatesta e Luigi Fabbri sono parte di un unico plesso di ricerca per la realizzazione del comunismo integrale e libertario. Le relazioni fra i tre anarchici sono poste in evidenza per palesare il comune fronte di ricerca per la fondazione del comunismo libertario. Li accumuna la rilevanza teorica data al passaggio dal capitalismo al comunismo, alla riflessione sulla violenza e alla prassi.

 Nel nostro tempo a capitalismo integrale rileggere gli anarchici può essere fondamentale per progettare un nuovo soggetto politico dalle basi teoriche solide e critiche.

Gli anarchici italiani sono stati vittime di un lungo silenzio.

Sta a noi riprendere il dialogo con essi per sporgerci verso il futuro.

Nessun dogmatismo e nessuna idolatria, dunque, ma solo “ricerca dell’alternativa” che deve riprendere il suo difficile cammino in condizioni strutturali che ci appaiono, oggi, insormontabili.

La storia ha le sue sospensioni e i suoi arretramenti, ma gli esseri umani possono riprendere il cammino. Ognuno di noi è parte del percorso, pertanto può impegnarsi, affinché la speranza torni ad essere presenza viva nella storia.

Le contraddizioni sistemiche che minacciano “la vita e le vite” invocano una risposta etica e politica.

Ciascuno di noi ha il dovere di ricercarla e da ciò dipende il nostro futuro comune.

La Quarta guerra mondiale è ancora in corso ed è guerra combattuta con le armi e con le idee.

In questa guerra gli anarchici sono stati obliati con il comunismo.

Dar voce ai comunisti libertari è un modo per rispondere al silenzio di cui sono oggetto.

In una guerra contano anche i soldati semplici e questo è il mio contributo alla guerra culturale che si sta combattendo.



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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