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Cat.n. 499 |
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Salvatore Bravo
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Anarchia e Comunismo. Pëtr A. Kropotkin – Errico Malatesta – Luigi Fabbri.
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ISBN 978-88-7588-406-2, 2025, pp. 376, formato 140x210 mm., Euro 30 – Collana “Divergenze” [90].
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In copertina: Paul Klee, Limits of Reason, 1927.
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indice - presentazione - autore - sintesi
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€ 30 |
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I pensatori anarchici sono stati oscurati e censurati lungamente dal dibattito politico e dall’orizzonte di visibilità. La prospettiva anarchica è oggi ancor più preziosa che in passato, poiché il confronto con essa consente di comprendere gli errori del trascorso comunismo reale e di immaginare nuovi percorsi per una sua rifondazione ancorandoli all’umanesimo e alla libera associazione tra i lavoratori. Vi sono aspetti essenziali nella conclusione tragica della fine del comunismo reale e dei partiti comunisti in Occidente che l’anarchia disvela. Pertanto rileggere gli anarchici, in questo momento storico, è d’ausilio per comprendere ciò che è stato e per non incorrere nei medesimi errori. Il presente testo contiene tre saggi, uniti dalla medesima nota dominante: la ricerca di alternative al capitalismo. L’ottimismo antropologico è stato posto in palese evidenza, poiché il pessimismo “razionalista” del nostro tempo è il sostegno più solido alla naturalizzazione del totalitarismo del mercato. Pëtr A. Kropotkin, Errico Malatesta e Luigi Fabbri furono anarchici e pensatori della prassi. Non furono pensatori “sistematici”, perché ricercarono “nuove forme organizzative per il comunismo”. Rileggerli significa confrontarsi con “la buona politica del comunismo” senza la quale non vi è “progettualità” e non vi è “speranza”. Essi sono parte di un unico plesso di ricerca per la realizzazione del comunismo libertario. Le relazioni fra i tre anarchici sono state poste in evidenza per palesare il comune fronte di ricerca e sperimentazione per la fondazione del comunismo anarchico.
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