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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 508

Margaret A. Fay

Darwin e Marx. La leggenda di una dedica. Introduzione di C. Preve: Preludio su una leggenda da sfatare.

ISBN 978-88-7588-462-8, 2025, pp. 64, formato 130x170 mm., Euro 10 – Collana “au milieu des livres” [3].

In copertina: Charles Darwin e Karl Marx.

indice - presentazione - autore - sintesi

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 Marx ebbe sempre un interesse vivo, costante, mai episodico e saltuario, per i progressi che si stavano facendo nelle scienze naturali ed applicate. Questo interesse non era fondato sul progetto di “incorporazione” della propria scoperta (il materialismo storico come teoria della genesi, sviluppo e declino di determinati modi di produzione, in particolare quello capitalistico) in un’enciclopedia generale delle scienze di tipo positivistico, ma si basava su di una acuta consapevolezza di tipo interdisciplinare, ostile a quella esasperata divisione accademico-universitaria delle discipline che fu un prodotto [...] del grande positivismo europeo dell’Ottocento. [...] Ingenera stupore e sdegno, il permanere della leggenda che vuole Marx mendicare, alla porta della casa di Darwin, il permesso di dedicare Il Capitale al grande naturalista. Marx ammirava infatti moltissimo Darwin, ma non ne feticizzò mai il metodo e non attribuì mai al darwinismo teorico una natura teleologico-metafisica (quasi volesse “legittimare” una lettura teleologico-deterministica della propria opera assimilandola a quella darwiniana). Marx non permise mai alla propria autoconsapevolezza scientifica l’irruzione di una immagine teleologico-necessitante della propria concezione dell’accumulazione del capitale [...], nonostante alcune evidenti concessioni all’immagine ottocentesca della scienza. Impedì questo la sua consapevolezza filosofica di tipo ontologico-sociale. Questa leggenda (coltivata per suggerire un’analogia fra il progetto teorico marxiano e quello darwiniano) è stata sfatata da M. Fay.

Costanzo Preve



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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