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La caverna platonica è il simbolo della lotta tra verità e non-essere. In ogni epoca il mito della caverna si attualizza con modalità proprie, ma il carattere di fondo che permane è la concreta possibilità di un esodo dalla menzogna, spesso realizzabile, e tuttavia quasi sempre negletta. Questo saggio intende risemantizzare il mito, per studiarne le sembianze che ha assunto nella nostra epoca. L’esodo dalla caverna è una potenzialità ontologica sempre possibile, ma essa transita per una necessaria riconcettualizzazione del tempo presente, grazie a cui emergono i suoi inganni ideologici.
A tutti noi oggi tocca l’onere, coraggioso e arduo, di riprendere il filo di tale cammino, per emanciparsi dalle catene invisibili dell’ideologia. In tale processo dialettico si riscopre la propria umanità, lasciando così dileguare la coltre fumosa del discorso nichilistico, dando quindi finalmente spazio e luce alle relazioni comunitarie: si accoglie allora un nuovo stato dell’essere, e si congeda la falsa inclusione disumanizzante del nostro tempo, dettata dai secondi fini del capitalismo integrale.
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