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Ebook 1051
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Maura Del Serra
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La parola della poesia: un “coro a bocca chiusa”.
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Articolo pubblicato su Le opere e i giorni, Periodico di cultura, arte, storia Anno I, NN. 1-2 Gennaio/Giugno 1998 Direttore responsabile: Carmine Fiorillo, pp. 6.
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autore - sintesi
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In una recente conferenza pistoiese, Giancarlo Zizola ha invocato le “responsabilità della memoria” e della scrittura creativa contro il presente in apparenza assoluto, ma illusorio ed immaginativamente azzerante della civiltà mediatica e della sua Babele di immagini “virtuali”; cioè, si può aggiungere secondo etimologia, esaltanti un’infinita potenzialità di esperienza e di “navigazione” (non a caso è stato adottato per Internet questo verbo ulissiaco e faustiano) che non si traduce però mai o si traduce in misura assai ridotta in un vero experiri ricco di senso, cioè spiritualmente e psicologicamente significativo, in una dynamis, in una paideia generatrice di valori. Le immagini da cui siamo avvolti, come in una spiralica ed autoreferenziale Wunderkammer una camera degli specchi che assomiglia alla caverna platonica tendono infatti per loro natura, come fuochi d’artificio, a sprofondare annullandosi, dopo una istantanea e pervasiva fioritura, nella memoria personale e collettiva, lasciando un vuoto che è un desiderio infinito di altre immagini ugualmente effimere e pervasive, che tirannicamente “invadono la coscienza”, come disse Kafka nei suoi colloqui con Janouch, senza fecondarla e lasciarla crescere avvolgendola nel necessario silenzio…
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