Per più di un secolo, la filosofia ispirata a Marx e al marxismo ha concepito il comunismo sotto il segno della certezza, cioè del suo avvento sicuro dopo la conclusione del modo di produzione capitalistico. Ci troviamo oggi nel tempo dell’incertezza, ed è necessario che questo dato venga assunto filosoficamente e sviluppato sistematicamente.
Nella prima parte di questo saggio la filosofia comunista viene radicalmente riesposta sulla base del dato del tempo dell’incertezza. Vengono ridefinite nozioni comuni (capitalismo, imperialismo, nazionalismo, democrazia, fascismo, socialismo, stalinismo, trotzkismo). E’ criticato su tre punti essenziali il paradigma originale di Marx (teoria delle Classi, del Lavoro e dei Bisogni). Viene ridefinita la serie delle dicotomie abituali del pensiero comunista (Borghesia/Proletariato, Classe Operaia/Burocrazia, Progresso/Conservazione, Scienza/Ideologia, Ateismo/Religione, Materialismo/Idealismo, Dialettica/Differenza, Libertà/Eguaglianza.
Nella seconda parte del saggio il tempo dell’incertezza si configura come tempo della ricerca. Vengono discusse le tre nozioni di Moderno, Post-Moderno e Fine della Storia, unificate sotto il segno della contemporaneità come tempo dell’incertezza e della ricerca. Vengono esposte le principali teorie in proposito (Habermas, Lyotard, Cournot, Fukuyama, Anderson, Jameson, Harvey). Si analizzano le differenti dimensioni della totalità sociale (artistiche, epistemologiche, culturali). Si individua infine in una nuova classe globale post-moderna in formazione il luogo contraddittorio in cui è possibile lavorare per una nuova comunità umana sulla base di un’apertura autoriflessiva della stessa natura umana. Non è una certezza. Ma è un possibile orizzonte comunista nel tempo dell’incertezza e della ricerca.