Nel fiorire delle iniziative collegate alle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della Repubblica e della Costituente, il convegno di studio su Giovanni Amendola tra etica e politica, tenuto a Montecatini Terme nei giorni 25-26-27 ottobre 1996, si è caratterizzato, oltre che per l’alto livello della trattazione dei temi, anche per alcune sue specifiche peculiarità.
Promotori dell’iniziativa sono stati i Comuni di Montecatini Terme, Pieve a Nievole e Monsummano Terme, in collaborazione con le Province di Firenze e Pistoia, l’Istituto Storico Provinciale della Resistenza di Pistoia, l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, la Federazione delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza e l’A.N.P.P.I.A. regionale; la Regione Toscana ha offerto il suo alto patrocinio.
Fra le peculiarità vale la pena di ricordare che il convegno ha visto uno strettissimo collegamento con la Sovrintendenza Archivistica per la Campania e quella per i Beni Artistici e Storici di Napoli, la quale ha permesso di esporre, per tutta la durata dei lavori, il materiale della mostra documentaria, bibliografica e iconografica dal titolo: Giovanni Amendola. Una vita per la democrazia, realizzata nello stesso anno e già presentata al pubblico sia a Napoli che a Salerno.
Altro fattore interessante è stato l’aver saputo cogliere, già nel titolo del convegno, ma anche nella serie di interventi che ne hanno caratterizzato il successivo svolgimento, l’attualità del rapporto fra etica e politica. Attualità drammaticamente resa evidente da una politica che non solo nel nostro Paese sempre più sembra allontanarsi dalla purezza di un’etica propriamente detta per navigare verso un’altra, formale, facilmente riciclabile ed autoassolutoria. In questo senso va sottolineato che gli enti promotori dell’iniziativa si sono proposti non solo di rendere omaggio a Giovanni Amendola, una delle vittime più illustri del fascismo, ma specialmente di far progredire la conoscenza di una personalità che rimane un punto di riferimento per tutti gli Italiani e per tutti i democratici antifascisti, senza distinzioni di parte, perché nessuno oggi può vantarne o pretendere un’esclusiva eredità ideale e politica.
Il terzo fattore di interesse particolare risiede nel fatto che questo convegno chiude anche un piccolo ciclo storico (o contenzioso morale) di natura locale: lo chiude con una riconciliazione fra il territorio (e i cittadini) che “offese”, molti anni orsono, sia etica che democrazia e umanità, e la figura dell’antifascista, tradito e offeso, che, proprio nel territorio e dagli eredi dei cittadini medesimi, ottiene il riconoscimento del torto subito e la storicizzazione di quei fatti lontani.
Il convegno, i cui lavori sono iniziati presso il “Grand Hotel & La Pace” e proseguiti presso il Palazzo dei Congressi di Montecatini Terme, si è articolato con relazioni mattutine e pomeridiane che, oltre a presentare i saluti delle varie autorità locali, hanno coinvolto i seguenti relatori:
prof. Alfredo Capone, Università di Roma,
Politica e cultura in Amendola;
prof. Giorgio Spini, Università di Firenze,
Amendola e le istanze del protestantesimo: la rivista “Coscientia”;
prof. Elio D’Auria, Università di Roma,
Amendola e la crisi dello stato liberale;
prof. Cosimo Ceccuti, Università di Firenze,
Amendola e Albertini e gli anni del Corriere;
prof. Luigi Lotti, Università di Firenze,
La collocazione politico-parlamentare di Giovanni Amendola;
prof.ssa Simona Colarizi, Università di Roma,
Amendola e l’Unione Nazionale;
prof.ssa Ariane Landuyt, Università di Siena,
Legalitarismo “restauratore”
e attivismo volontaristico in Amendola, leader dell’Aventino;
prof. Pier Luigi Ballini, Università di Firenze,
Il dibattito sulla riforma elettorale e la riforma costituzionale del 1923;
prof. Sandro Rogari, Università di Firenze,
Immagine e mito di Amendola nell’emigrazione antifascista;
prof. Paolo Bagnoli, Università di Milano,
Rosselli ed Amendola: due generazioni di fronte al fascismo;
prof. Umberto Sereni, Università di Udine,
L’aggressione subita da Amendola a Lucca;
prof. Gaetano Arfè, Università di Napoli,
L’eredità morale e politica di Giovanni Amendola.
Durante le giornate di studio si sono alternati alla presidenza:
Corrado Messeri,
Sindaco di Montecatini Terme;
Marcello Venier,
Sindaco di Monsummano Terme;
Riccardo Cardelli,
Sindaco di Pieve a Nievole;
Aldo Morelli,
Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Pistoia;
Angelo Passaleva,
Presidente del Consiglio Regionale della Toscana;
Elio Gabbuggiani,
Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana;
Mario Leone,
dell’Istituto Storico dela Resistenza in Toscana;
Giovanni La Loggia,
Presidente dell’Istituto Storico Provinciale della Resistenza di Pistoia;
on. Arrigo Boldrini,
Presidente nazionale dell’A.N.P.I.;
Rinaldo Bausi,
Presidente della Federazione delle Associazioni Antifasciste
e della Resistenza;
Rineo Cirri,
Presidente regionale dell’A.N.P.P.I.A.
Al convegno sono stati presenti anche numerosi familiari di Giovanni Amendola, in particolare il figlio Pietro e la nipote Antonella, che, oltre a portare il saluto e la soddisfazione per il ricordo e per il contributo allo studio e alla conoscenza della personalità di Giovanni, hanno presentato brevi testimonianze sull’Amendola più sconosciuto, quello familiare.
Gli atti di queste giornate di studio sono stati dati alle stampe, per vari motivi, con un po’ di ritardo; l’edizione dei medesimi è curata, in collaborazione, dal Comune di Montecatini Terme, dall’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia e dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.
Nella procedura di stampa si è ritenuto opportuno mantenere invariato l’ordine degli interventi in considerazione dello stretto legame, anche cronologico, di riferimenti incrociati. I testi sono stati sottoposti ad una prima operazione di sbobinatura e trascrizione, quindi riproposti agli autori per una maggiore definizione di tutti quei particolari che, chiari alla viva voce, avrebbero potuto perdere di incisività o di significato in una riproposizione scritta, anche se fedele nei termini. La maggioranza dei relatori si è limitata ad eseguire una revisione formale, nel qual caso la relazione scritta corrisponde si può affermare, interamente e perfettamente all’esposizione in sede di convegno. In alcuni casi, invece, l’autore è intervenuto in maniera più approfondita, andando a modificare, se non la sostanza, almeno parti essenziali o la struttura del testo; ciò si è reso necessario o per supplire ad alcuni difetti di registrazione, che hanno reso impossibile la lettura di piccoli brani esposti a voce, o a séguito del reperimento di nuovi ed interessanti documenti sull’argomento oggetto della relazione, dato il lasso di tempo intercorso fra il convegno e la pubblicazione. Nel complesso si può affermare che da questa seconda operazione, limitata a due o tre relazioni, si è acquistato in oggettiva puntualità e rispondenza alle attuali conoscenze o tendenze di interpretazione del caso specifico.
La versione di ogni saggio, così come compare nel volume, comunque, è stata rivista preventivamente e licenziata dall’autore che ne rimane responsabile per il contenuto in prima persona, mentre le scelte di impostazione grafica vanno addebitate ovviamente a carico degli enti che hanno realizzato la pubblicazione.
Il volume è stato arricchito da due appendici. La prima riguarda la documentazione relativa all’aggressione vera e propria di Giovanni Amendola nel luglio 1925 attraverso una scelta di documenti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma; l’altra serie di documenti proviene dall’Archivio storico del Comune di Montecatini Terme e riguarda la complessa situazione del Comune medesimo negli anni Venti, prima ed immediatamente dopo l’aggressione.
Gli enti promotori di questa edizione degli atti si sentono di rivolgere uno speciale ringraziamento alla famiglia Amendola per la disponibilità, la partecipazione e la presenza al convegno; alla prof.ssa Ariane Landuyt per l’impegno personale, la generosità e la competenza nell’organizzazione scientifica; alla Sovrintendenza Archivistica per la Campania, nella persona della prof.ssa Maria Rosaria de Dìvitiis, per la collaborazione; alla segreteria del Sindaco di Montecatini Terme per l’opera di coordinamento e di assistenza; ai proprietari e gestori del “Gran Hotel & La Pace” e del Palazzo dei Congressi di Montecatini Terme per la concessione dei locali e per l’ospitalità. Si rinnova, inoltre, l’apprezzamento alle Province di Firenze e Pistoia per l’adesione e la partecipazione, ma soprattutto nei confronti della Regione Toscana per il contributo finanziario, decisivo per la realizzazione del convegno.