Obiettivo principale di questo breve saggio su Durkheim è evidenziare gli aspetti politici del suo pensiero e di sottolineare i moventi e i momenti delle sue opere principali che lo vedono interagire più vivamente con il suo tempo. La messa a punto che si vuole operare non è tanto rispetto a letture come quella classica di Parsons, che ci sembra ormai chiarita nei suoi aspetti di “operazione culturale” di un autore su di un altro per la costruzione della propria teoria , quanto piuttosto rispetto a intepretazioni equilibrate e complessivamente fedeli della ricostruzione dei tratti salienti del pensiero di Durkheim, come ad esempio quella di A. Giddens , in cui si sottovaluta attribuendo ad esso un carattere sostanzialmente episodico il coinvolgimento di Durkheim “nei grandi avvenimenti politici del suo tempo”. Questo mancato riconoscimento dell’impegno politico di Durkheim sembra da mettere in relazione con una scarsa attenzione prestata ai momenti di formazione del suo pensiero: è a partire dagli anni ’70, con la riedizione da parte di vari studiosi degli scritti minori di Durkheim e in particolare con l’introduzione di J. C. Filloux alla sua raccolta, in cui questo autore mette in primo piano il tentativo dell’uomo Durkheim di fare della sociologia una risposta ai problemi del suo tempo, che cominciano ad essere pubblicati contributi di taglio diverso. A molti di essi faremo appunto riferimento nella nostra esposizione.
Ci sembra valga la pena di esplicitare in premessa che le riflessioni che sottostanno a questo lavoro e ne costituiscono la motivazione ultima, pur essendo centrate sulla sociologia politica di Durkheim, sono anche volte a evidenziare alcuni risvolti importanti dal punto di vista della sociologia della scienza .