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Cat.n. 074 |
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Luca Grecchi
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Il necessario fondamento umanistico della metafisica.
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ISBN 88-7588-093-X, 2005, pp. 64, formato 140x210 mm., Euro 10 Collana “Il giogo” [6].
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In copertina: Auguste Rodin, La cattedrale. 1908. Pietra, cm. 64x29,5x31,8. Meudon, Musée Rodin.
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indice - presentazione - autore - sintesi - invito alla lettura -
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€ 10,00 |
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Introduzione
Quello che segue è un breve saggio di commento ad uno dei libri di metafisica migliori degli ultimi anni: Il frammento e l’intero, di Carmelo xe "Vigna C."Vigna. Questo mio saggio avrebbe dovuto essere il primo di una raccolta, che sto attualmente componendo, di commento al pensiero di alcuni dei principali filosofi italiani contemporanei, la quale prenderà come titolo Il presente della filosofia italiana. Per la dimensione che questo testo ha assunto, e soprattutto per il contenuto di cui si occupa, ho preferito però una apposita pubblicazione.
Quello che qui viene analizzato è, ad ampio raggio, il tema della metafisica. Il libro di Vigna costituisce infatti una sorta di summa, ottimamente curata, della metafisica classica, ossia di ciò che la metafisica è stata fino ad ora. Nel mio commento ho cercato di evidenziare i limiti dell’approccio classico, e di elaborare le linee generali di quello che ritengo essere un approccio migliorativo, che ho definito metafisica umanistica. Questo saggio sviluppa i contenuti che ho anticipato ne L’anima umana come fondamento della verità (2002), e delinea quelli che esporrò, in maniera più compiuta, in un testo di prossima pubblicazione che avrà come titolo La struttura sistematica della verità dell’essere (che ho già annunciato ma che sono costretto a rinviare, per meglio elaborare alcuni temi).
Un saggio articolato di commento presuppone solitamente una “familiarità” fra i due autori, e riceve spesso una risposta, più o meno articolata, da parte dell’autore preso in carico. La “familiarità” esiste, e continua, anche se soprattutto per corrispondenza. La risposta invece, che pure ho sollecitato a Vigna, tuttora non esiste (se non quella verbale, al contempo di apprezzamento per l’originalità della proposta e di biasimo per la pretenziosità della stessa). Ciò è a mio avviso un peccato, in quanto solo con il dialogo serrato il sapere metafisico può, in questi tempi magri, arricchirsi, o comunque rendersi più solido. Sarò in ogni caso grato a chiunque vorrà farmi avere i propri commenti, al sito o all’indirizzo della editrice Petite Plaisance.
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