Una rivista come Koiné, che intende mettere in opera un esame critico delle varie dimensioni dell’attuale società, e in particolare di quel capitalismo “globalizzato” che si è ormai imposto all’intero pianeta, non poteva non affrontare un simile tema: vi era spinta dall’importanza dello sviluppo scientifico e tecnologico nei suoi intrecci con economia e politica, dal peso che tale sviluppo ha ormai anche nel dibattito politico più immediato, dalla rilevanza che scienza e tecnica hanno nella vita quotidiana.
Non avevamo però intenzione di trattare in questo numero problemi di stretta attualità come quelli legati allo sviluppo delle tecnologie di ingegneria genetica, quanto piuttosto affrontare alcuni temi generali relativi al rapporto fra scienza e cultura o fra scienza e filosofia. Consideriamo un tale esame preliminare rispetto ad una discussione di temi più “caldi”, che speriamo comunque di affrontare in futuro. Non vogliamo in ogni caso ostentare una finta ingenuità: sappiamo benissimo che su temi come “scienza e società”, “scienza e filosofia”, “scienza e razionalità” moltissimo è stato scritto e infinite sono state le polemiche e le discussioni, e non da ieri. Non pensiamo certo di portare una parola definitiva su questioni di tale spessore. È però nostra ambizione con questo numero quella di offrire qualche tema di riflessione ulteriore, e forse qualche angolo visuale non del tutto consueto.
Questo numero monografico è diviso in due sezioni. Nella prima compaiono contributi di scienziati e filosofi che da tempo riflettono sulle questioni della scienza. Ad essi abbiamo chiesto di intervenire sui temi sollevati nel saggio iniziale di M. BADIALE, temi come il rapporto fra scienza e senso comune, il ruolo della scienza nella cultura umana, il significato della “razionalità scientifica” nell’attuale situazione della cultura. Temi che la redazione di Koiné ritiene decisivi per la propria elaborazione e sui quali vorremmo ritornare in futuro. A. ARTOSI, M. CINI e L. RUSSO hanno gentilmente accettato, ciascuno portando lo spessore della propria storia intellettuale. Ci sia permesso qui di ringraziarli per la loro disponibilità, e di esprimere il nostro apprezzamento per l’apertura intellettuale dimostrata nell’accettare un dibattito sollecitato da una realtà come la nostra, priva di notorietà e di potere mediatico.
Questa prima parte offre dunque un dibattito abbastanza unitario su alcuni temi generali. La seconda parte consiste invece di saggi più specialistici e inevitabilmente meno collegati fra loro. Abbiamo pensato che, dopo la prima parte in cui si discutono in generale i problemi del rapporto fra scienza e cultura, fosse utile aggiungere qualche esempio di lavori nei quali il rigore “specialistico” riesce ad applicarsi a temi culturalmente rilevanti.
Il saggio di F. ACERBI discute la nozione di modello nella scienza antica, fornendo stimoli per il confronto con la scienza contemporanea. Il saggio di J. BRICMONT offre una rapida sintesi del dibattito assai significativo sui fondamenti della Meccanica Quantistica.
Abbiamo infine pensato di tradurre un saggio di H. POINCARÉ sui rapporti fra matematica e logica, che ci sembra un buon esempio della grande capacità degli scienziati “classici” di riflettere in modo serio e senza eccessivi tecnicismi sui fondamenti della propria attività.