Nella vita, proprio come nella tavolozza del pittore,
non c’è che un solo colore capace di dare significato
alla vita e all’arte: il colore dell’amore
MARC XE "CHAGALL, M."CHAGALL
Ama e non pensare suggerisce il titolo dell’ultimo libro di un noto psicologo italiano. Se è un invito a non pensare mentre si sta amando, mi pare un buon consiglio: l’amore in qualsiasi senso lo si intenda è sempre eccedente, trasgressivo rispetto alle misure razionali.
Non altrettanto convincente l’invito se fosse inteso, o frainteso, come programma di vita: vivere di solo amore, attenuare o spegnere del tutto la voce della ragione, andare (e vagabondare) dove ci porta il cuore ... costituiscono ottime indicazioni per sbattere la testa al muro. Questa, almeno, la mia esperienza: spezzare il circolo virtuoso riflettere, giocarsi in un progetto d’amore, provare lo smarrimento della passione amorosa, per poi tornare a ripensare sull’amore agito o patito non mi ha mai portato fortuna. E questa è anche l’esperienza di tante persone con cui mi è capitato di confrontarmi in quanto filosofo-consulente.
Scrivere qualcosa sul tema dell’amore è stato per me una festa: che cosa di più intrigante, per uno che sapendosene privo persegue saggezza, far sì che la carne diventi parola affinché, a sua volta, la parola così emersa ridiventi carne? Senza considerare, poi, la speranza, alquanto folle, che un abbozzo di filosofia dell’ amore possa riuscire anche ad altri di schiarimento fra le nebbie della vita concreta.
Nonostante le avvertenze di alcune persone molto care, neppure questa volta sono riuscito a scrivere un libro senza note (o, per lo meno, con poche e stringate note in calce). Posso dunque limitarmi a rassicurare i lettori che non le gradiscono: potete saltarle senza perdere il filo del discorso. Fate finta che i libri siano due: il primo, per chi non ha molto tempo né pazienza, costituito dal solo testo (in cui seguo la concatenazione essenziale dei ragionamenti); il secondo, per i più curiosi, costituito anche con le note a piè di pagina (nella quali cito le fonti bibliografiche, accenno a piste di approfondimento, rimando ad altri spunti di riflessione, inseguo considerazioni alquanto marginali ...).
Il mio testo è impreziosito da Quasi una post-fazione di Elio xe "Rindone, E."Rindone, amico che ringrazio anche per tutto quello che mi ha insegnato sull’amore con la parola e con le scelte di vita da più di quarant’anni.