La globalizzazione è definita come un sistema economico integrato in cui gli attori economici possono agire liberamente in un mercato unico globale e in un mondo caratterizzato dall’interdipendenza delle nazioni e da benefici scambi commerciali e finanziari. Essa è stata anche vista come la tappa finale e superiore della Storia, ovvero la definitiva affermazione del Capitalismo come sistema economico e politico. Senza dubbio, i profondi cambiamenti degli ultimi decenni hanno reso obsolete le teorie novecentesche mettendo in crisi, in modo particolare, le teorie classiche dell’imperialismo. La forte disparità tra Nord e Sud del Mondo e le profonde contraddizioni insite nella dominazione del capitalismo in ogni angolo del pianeta sono, tuttavia, elementi troppo importanti per essere trascurati o taciuti. Le guerre di inizio millennio e la crisi finanziaria ed economica del 2007 hanno messo poi in discussione la visione positiva della globalizzazione, evidenziando l’opportunità di porre al centro dell’analisi la dominazione e lo sfruttamento degli Stati più avanzati, le Corporazioni multinazionali e le Banche sugli Stati non sviluppati e le classi lavoratrici. Da ciò la necessità di una rassegna critica che raccolga e confronti le principali teorie contemporanee che evidenziano l’essenza predatoria della cosiddetta globalizzazione capitalistica.
Fatta eccezione per la Teoria di Negri e Hardt, che vedono nella globalizzazione e nella nascita di un Impero globale un salto evolutivo rispetto al capitalismo e alla modernità, superando di fatto il concetto di Imperialismo, le altre teorie presenti nel saggio si presentano come Teorie dell’Imperialismo contemporaneo. Gli autori si interrogano sui legami e sulla continuità concettuale e storica tra imperialismo e globalizzazione. Nell’ambito del marxismo contemporaneo è in atto, infatti, un intenso dibattito sulla validità delle teorie del secolo scorso e sulla necessità di un aggiornamento dei paradigmi teorici che lo hanno caratterizzato. Lo scopo di questa rassegna è, in definitiva, evidenziare non solo le differenze e le contraddizioni delle varie analisi proposte, ma anche le intuizioni e le aspettative comuni di queste teorie.
Il primo paragrafo è dedicato alla Teoria dell’Impero di Negri e Hardt. Pur appartenendo all’alveo dei teorici “antisistema”, i due autori prendono di fatto le distanze sia dalla tradizione marxista del secolo scorso sia dalle visioni teoriche dei marxisti contemporanei. Le critiche che sono state mosse alla Teoria dell’Impero e soprattutto la sua peculiarità la rendono un buon punto di partenza per la rassegna, permettendo di evidenziare l’elemento comune delle teorie proposte successivamente nel testo: la centralità del concetto di Imperialismo nella comprensione della globalizzazione capitalistica. Nel secondo e terzo paragrafo sono esposte le teorie di Attilio Borón e James Petras legate alla tradizione leninista. Nella seconda parte del lavoro, partendo dal dibattito contemporaneo sulla Teoria dell’Imperialismo di Lenin (paragrafo 4), sono presentate le teorie di Amin e Screpanti (paragrafi 5 e 6). La rassegna si conclude con le peculiari teorie di David Harvey (paragrafo 7) e di E. M. Wood (paragrafo 8), che, partendo da una riflessione sulle due guerre statunitensi di inizio millennio, hanno entrambi definito, seppur attraverso approcci diversi, la globalizzazione come Nuovo Imperialismo.
Mi preme ringraziare tutti i colleghi e gli amici che mi hanno ascoltato e consigliato nella fase di elaborazione e di scrittura del saggio. Un ringraziamento va anche a Carmine Fiorillo che con gentilezza e disponibilità ha accompagnato la fase di pubblicazione. Un ringraziamento particolare va, infine, a Roberto Veneziani per i preziosi contributi dati con le sue osservazioni e per lo stimolo ad ampliare il ventaglio delle teorie contenute ne libro. Ogni responsabilità per le tesi qui sostenute resta ovviamente mia.