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Questo libro mostra come il mondo ellenico pre-classico, sia ionico-italico (Pitagora, Eraclito, Parmenide, Anassimandro, ecc.) che attico (Solone, Clistene, Efialte, Eschilo, ecc.), di fronte ad un problema comune la disgregazione della comunità sociale prodotta dalla nascente crematistica abbia prodotto risposte comuni, ossia la democrazia e la filosofia.
L’autore argomenta come tutte le ricostruzioni della nascita della filosofia in termini “naturalistici” (ovvero con la consueta esposizione dell’acqua, dell’aria, del fuoco come Principi di tutte le cose) non colgano nel segno, in quanto la filosofia nacque come processo volto alla ricerca della verità e del bene, ossia ad impedire la disgregazione della comunità sociale.
I giovani, tuttora male indirizzati dai principali manuali di storia della filosofia, hanno diritto a questa corretta comprensione, poiché è chiaro che chi non comprende l’essenziale, specie su un tema così importante, non comprende nulla.
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