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Questo libro costituisce una raccolta di relazioni e lezioni, da me tenute in vari luoghi fra il 2011 ed il 2013, tutte inerenti la filosofia antica e rivolte a non specialisti.
Il primo di questi testi è costituito dalla trascrizione di una relazione del marzo 2013 al Liceo classico Gioberti di Torino, dal titolo L’umanesimo di Omero. Vi sono poi quattro lezioni, che sintetizzano la intera cultura greca (da Omero ad Epicuro), e che riproducono fedelmente parte del corso di Storia della Filosofia che ho tenuto, grazie a Vittorio Morfino, alla Facoltà di Psicologia della Università Statale degli studi di Milano Bicocca nel mese di ottobre 2013. Ancora, sono riportate due relazioni che ho svolto presso la Libera Università Popolare di Milano nel novembre 2011 (Spazio e tempo negli antichi)1 e nel febbraio 2012 (Soggetto e sostanza in Aristotele). Chiude il libro un breve saggio inedito su una tematica finora non affrontata, ossia il tema della “alienazione” nella antica Grecia.
L’utilità di questa raccolta è giustificabile con il fatto di ritrovare qui riassunti, in uno stile espositivo che auspico semplice e chiaro, i principali risultati della interpretazione della filosofia greca che ho cercato di elaborare in questi anni. Oltre alla chiarezza, spero possa giovare lo specifico approccio di queste relazioni, di tipo insieme “divulgativo” ed “attualizzante”.
So che, solitamente, quando si parla di “divulgazione” si pensa a qualcosa di basso livello qualitativo (tanto che, in caso contrario, si specifica appunto che si tratta di “alta divulgazione”). Non sono io, ovviamente, a dover giudicare la “statura” della mia divulgazione. Dico soltanto che l’intento di questi discorsi è sempre stato quello di rendere fruibile la cultura greca ad un pubblico di studenti o comunque di persone interessate in maniera al contempo non banale e sensata, ossia esplicitante quei contenuti valoriali che, così come davano senso alla vita dei Greci antichi, sono in grado di dare senso anche alla nostra vita oggi. Ciò in quanto, ad avviso di chi scrive, alcuni contenuti della cultura greca hanno valore di verità stabile, dunque sono eterni, e pertanto sono sempre attuali.
Da qui la vexata quaestio della “attualizzazione”, ossia del rinvio per analogia alla realtà del nostro tempo. So che gli antichisti sono per natura diffidenti verso ogni attualizzazione, specificando di continuo che ogni pensiero va analizzato esclusivamente con riferimento al proprio contesto storico (di cui spesso conoscono molti contenuti particolari, ma non valutano adeguatamente il contenuto essenziale, ossia la struttura del modo di produzione sociale). Tuttavia, utilizzato con la dovuta prudenza e le necessarie precisazioni, ritengo che, soprattutto per i giovani, lo strumento della analogia rivesta una grande importanza per far comprendere, in primis, il valore veritativo della cultura greca.
Non è questa breve presentazione, in ogni caso, la sede per dilungarsi sulle caratteristiche della divulgazione e della attualizzazione. Questo libro si pone infatti solo lo scopo di rendere disponibili, quasi sempre alla lettera, i discorsi da me pronunciati in varie occasioni, delle quali mantengono il tono discorsivo. L’amico Carmine Fiorillo, con cui da anni condivido la mia ricerca filosofica, e che è l’anima instancabile della Associazione culturale Petite Plaisance, mi ha sempre chiesto di conservare questi testi per una futura pubblicazione, ed ora quel momento è arrivato. Avrei, forse, dovuto emendarli da alcune battute tipiche della oralità (che evito solo in università), ma ho alla fine deciso di lasciarle. Il lettore serio(so) vorrà perdonare questa licenza, comprendendo che parlare un paio d’ore di filosofia antica può essere pesante per chi ascolta soprattutto se si tratta di un non specialista , sicché questa fatica va in ogni modo allentata (affinché sia alla fine più fruttuosa).
Chi conosce i miei libri sui Greci potrà, verosimilmente, non trovare molto di nuovo in questi testi. Alcune cose nuove, comunque, mi pare vi siano, e sono forse le cose più importanti, quelle che nei libri “seri” (o che si vorrebbero tali), spesso, si possono solo accennare. Per questo spero che, da questa lettura, nessuno possa restare deluso.
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