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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 280

Gian Giacomo Degli Esposti, Matteo Caffiero (a cura di)

Passeggiando per Pistoia. L’essenziale è invisibile agli occhi. Postfazione di Cristiano Vannucchi.

ISBN 978-88-7588-168-9, 2017, pp. 136, formato 170x240 mm., Euro 12.

indice - presentazione - autore - sintesi

12,00

Introduzione

«A me vengono in mente le attese,

gli sguardi, le parole,

i bicchieri – l’incontro di una volta che girai per quella strada

e mi persi dietro un’intuizione».

E. Gucci

Nel “privilegio” di questa città un po’ mia, dove vivo, lavoro, soffro, dove crescono i miei bambini, e dove chissà quante persone camminano per i suoi vicoli, si rifugiano nei suoi luoghi più nascosti, ognuno con la sua storia, bella, importante, tragica.

Nuovamente un gruppo di pistoiesi, e non che si aggira per Pistoia, che raccontano se stessi attraverso la città, incontrando entusiasmi ed indifferenza, sorrisi, sguardi e curiosità.

Nuovamente un piccolo viaggio errabondo e consapevole, il centro città è pieno di negozi chiusi, di fondi sfitti.

Ti smarchi dalle vie principali, dove c’è comunque qualche buco nero, svolti un cantone e ti ritrovi in dei cunicoli a cielo aperto di luci spente e vetrine polverose, insegne che non si accendono da mesi, la solita sequela di numeri per contrattare affitti che non interessano nessuno.

Eccoci pronti per un nuova partenza, anzi una ripartenza là dove ci eravamo soffermati, Passeggiando per Pistoia, senza troppi giochi di parole, rappresenta «un senso di libertà spontaneo, senza troppi schematismi istituzionali, abbiamo fotografato ciò che ci piaceva, il nostro bello, la nostra “Piccola Città” parafrasando il titolo di una canzone di un pistoiese di montagna.

«E il pensiero sarà un colore,

il colore sarà un suono,

il nostro suono un battito».

I. Fossati,

Il battito

Ringrazio per l’entusiasmo dimostrato dai nostri colleghi di “passeggiata”, chi ha camminato con noi, chi ci ha sorriso cercando parole di solidarietà perché spesso chi vive il centro storico della città è vissuto come un fastidioso straniero senza pensare che chi migra cerca una vita degna di chiamarsi vita.

Un doveroso Grazie va alla Fondazione Un Raggio di Luce Onlus, a tutto il cda, in particolare al suo segretario generale dott. Cristiano Vannucchi e a al suo fondatore e promotore dott. Paolo Carrara per aver creduto e finanziato il progetto rendendolo possibile, curandone anche la promozione e la vendita. Un sentito grazie alla Società della Salute pistoiese per il supporto che quotidianamente ci dà. Un grazie alla nostra Cooperativa La Fortezza Onlus. Un sentito ringraziamento va, inoltre, a Carmine Fiorillo per aver curato il progetto grafico e l’editing della guida. Ultimo, ma non per ultimo, vogliamo ringraziare l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Pistoia per averci permesso la pubblicazione di foto degli interni dei luoghi sacri.

Grazie di cuore, buona lettura. Anzi, buon viaggio, Viandanti!

Gian Giacomo Degli Esposti

Coordinatore del CSR Casa di Alice

*******************

Passeggiando per Pistoia è una guida della nostra città. In questo anno in cui Pistoia è Capitale Italiana della Cultura, abbiamo voluto che anche alcuni suoi cittadini la raccontassero con il loro sguardo. È per questo che il libro che vi trovate a sfogliare è in realtà un viaggio fantastico; il fantastico della nostra sorprendente città che si fonde nel fantastico della nostra umanità.

Sì, perché ogni giorno ci troviamo a camminare per le nostre strade, ogni giorno posiamo lo sguardo sui monumenti, le chiese, i palazzi, le case, le persone, però non ci accorgiamo che il nostro vivere, il nostro respiro, plasma tutto ciò che incrociamo; lo plasma di noi e noi a nostra volta diamo forma a quella materia che resta apparentemente immobile: plasmiamo la città e siamo plasmati dalla città!

Allora ecco l’arte, il suo bello: ciò che ci colpisce ed emoziona la nostra intelligenza e il nostro cuore rispecchia in noi l’emozione e il bello del nostro essere uomini, umani. Tutto ciò è evidenziato con forza quando questo avviene attraverso lo sguardo di chi è, lasciatemi dire, portatore sano di umanità, di persone e cittadini che ogni giorno frequentano il CSR Casa di Alice e portano a chi incontrano, oltre alle loro difficoltà e patologie, soprattutto la bellezza e la purezza dell’essere esseri umani.

Il bello di Pistoia si fonde e ci fonde nel bello della nostra essenza di uomini, e lo sguardo sulla città di questi suoi cittadini ci dona una città diversa sempre sorprendente. Tutto questo è concretamente reso possibile attraverso la fotografia.

Ho sempre pensato che la macchina fotografica sia in realtà una bacchetta magica. Penso che questo strumento tecnologico sia uno strumento magico capace di fermare versi di poesia. Ditemi voi se non è poesia l’incontro; ditemi voi se non è magia l’incontro tra due anime, di due unici mondi che si guardano e, perché no, si fondono nella piazza di un attimo fermato.

È questa la magia, la poesia, il bello della macchina fotografica e soprattutto dell’occhio di chi scatta. Non esisterebbe foto se non nascesse dall’emozione della meraviglia e la meraviglia è propria dell’uomo: la meraviglia è la sorgente dell’espressione dello spirito che si fa arte, la meraviglia è l’esperienza che ci rende umani!

Il mio augurio, allora, è di lasciarvi andare, di concedervi la carezza che gli autori vi donano nel viaggio attraverso la nostra città, Pistoia.

La bolla in copertina racconta proprio questo, il mondo magico che ognuno porta in sé, espressione di quel verso di cui ognuno è depositario, unico, citando Walt Whitman:

«O me o vita, domande come queste mi perseguitano. Infiniti cortei di infedeli. Città gremite di stolti. Che v’è di nuovo in tutto questo, o me o vita.” Risposta: “Che tu sei qui, che la vita esiste, e l’identità, che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso. Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso. Quale sarà il tuo verso?».

Chi non sente risuonare in sé queste parole attraverso la voce di Robin Williams ne L’Attimo fuggente? La bolla in copertina, i suoi colori acquosi, ci avvolgono come avvolgono Piazza Duomo, perché il sogno, la magia, la poesia ci appartiene, ci avvolge e quando ci lasciamo toccare creiamo il nostro verso.

Spero in queste righe d’aver spiegato in maniera esaustiva il perché di un’ennesima guida di Pistoia. Lo sguardo meravigliato è proprio dei bimbi, dei folli e degli artisti e ci esorta a difendere questo in noi per non smarrire noi stessi. Per cui il viaggio in cui i ragazzi vi accompagneranno è il frutto di visionari e sognatori e visionario e sognatore è chiunque ne percepisce l’essenza.

Aggiungo solo, prima di lasciarvi, che la guida è corredata anche di una parte nozionistica, più analitica con la descrizione storico-artistica di molti monumenti. Ci tengo a dire che senz’altro non sarà esaustiva, ma che le nozioni che vi sono scritte sono tutte frutto della dedizione dei ragazzi, del loro interesse e di quanto appreso.

E allora, avanti, sfoglia la pagina caro lettore, fatti prender per mano e fatti accompagnare in una città per te forse conosciuta ma che, come in ogni cosa, non smettiamo mai di imparare e di scoprire. Ricorda, come ci suggerisce Van Gogh, che «tutto ciò che facciamo si affaccia sull’infinito». Buon viaggio!

Matteo Caffiero

Operatore del CSR Casa di Alice



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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