La scrittura come necessità, sembra dirci Marcella Continanza in questa sua nuova opera intitolata e dedicata al simbolo poetico per eccellenza: la rosa. Una raccolta di versi che attraversa il tempo e lo spazio di una vita, luoghi amati mai dimenticati, nuove città dove ritrovare sé stessi.
[…] Qui
camminare è percorrere
il labirinto
del proprio essere.
Nell’incessante bisogno di mettere radici altrove e al tempo stesso di preservare quelle che conserviamo tutti in un angolo nascosto del nostro animo per avere ancora il piacere di sentire vicina quell’infanzia che non potremo mai dimenticare.
[…] l’infanzia è un cucchiaio di miele che gira
in una tazza di latte al mattino
è marmellata d’arancia, d’uva, biscotti
è fiaba col bacio della buonanotte
è un paese senza paura.
Marcella Continanza, attenta testimone della nostra società come giornalista e poeta, in questi versi riesce a condensare insieme diversi temi: il tempo, la memoria, la nostalgia, la natura e i tanti incontri di una vita, reali e virtuali, come accade ad un intellettuale che si ciba delle storie, delle vite altrui in quel continuo scambio che mette in moto la nostra fantasia.
Dacia Maraini
Giugno 2018.
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