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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 409

Vittorio Morfino

Hegel e l'ombra di Spinoza. I concetti di organismo e violenza

ISBN 978-88-7588-321-8, 2022, pp. 216, formato 140x210 mm., Euro 25 – Collana “Il giogo” [145].

In copertina: Luca Pinzolo, Hegel ad Amsterdam, tecnica mista su tela, 40x50, 2022.

indice - presentazione - autore - sintesi

25,00

Sommario

Sigle

Prefazione alla seconda edizione

SUBSTANTIA SIVE ORGANISMUS

Immagine e funzione teorica di Spinoza negli scritti jenesi di Hegel

Capitolo 1

Premessa metodologica. Critica del concetto di ricezione

1. L’interpretazione hegeliana di Spinoza negli scritti della maturità

2. Un modello alternativo alla ricezione

2.1. Strutturale polivalenza semantica del testo spinoziano

2.2. Le avventure del testo

2.3. Hegel di fronte all’abisso

Capitolo 2

Dallo Stift alla Fenomenologia

1. Tubinga, Berna, Francoforte

2. La Differenzschrift

2.1. Il principio del filosofare come proposizione fondamentale

2.2. Il parallelismo tra soggettivo e oggettivo

3. La collaborazione con Paulus

4. Lo scritto sullo scetticismo

5. Fede e sapere

5.1. Kant

5.2. Jacobi

5.3. Fichte

6. Logica, metafisica e fenomenologia

Capitolo 3

Aut substantia aut organismus

1. «La prigione di un’anima ebraica»

2. Immaginazione e riflessione

3. Causa sui come organismo

4. Totalità, temporalità, individuo: storia o destino

Sulla violenza

Una lettura di Hegel

Capitolo 1

Causalità e violenza

Capitolo 2

La violenza nella Realtà

Capitolo 3

La violenza nella Teleologia

Capitolo 4

La violenza nella Fenomenologia dello spirito

Capitolo 5

La violenza nella Filosofia del diritto

Capitolo 6

La violenza nell’Anti-Dühring

Capitolo 7

Il ruolo della violenza nel discorso di Hegel e di Engels

Appendice

La furia del dileguare e la violenza in Sorel

Indice dei nomi



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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