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| Cat.n. 524 |
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Roberto Peña León
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Il riso e la filosofia. Storia di un mancato incontro e proposta di riconciliazione
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ISBN 978-88-7588-432-1, 2025, pp. 248, formato 140x210 mm., Euro 25 – Collana “il giogo” [213].
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In copertina: Jacob Cornelisz van Oostsanen, Giullare che ride, 1500 circa, Wellesley (Massachusetts, Davis Museum at Wellesley College.
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indice - presentazione - autore - sintesi
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| € 25 |
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Al potere non piace il riso!
Il riso potrebbe (dovrebbe) essere strumento rivoluzionario. Così pensavo, nella mia ingenuità, molti anni fa. Purtroppo, questa idea non regge: anche il potere ride... e come! Allora l’oggetto di questo studio è mutato: dall’analisi del riso come arma rivoluzionaria si è trasformato in un’analisi del riso, perché anche se l’essere umano si ritiene l’unico animale che ride il riso è stato quasi completamente ignorato dalla filosofia, mai ben visto nei “circoli” filosofici, dell’Antichità e del Medioevo. Dopo il Rinascimento la considerazione del riso muta, ma solo dalla fine del XIX secolo comincia ad essere considerato oggetto di studio “degno”. Di questo parleremo qui: che cosa sia il riso (per scoprire che non siamo l’unico animale che ride), come sia apparso (un fratello del linguaggio) e quale ruolo possa svolgere nella società umana, tanto nella sua dimensione costruttiva quanto nel demolire sistemi di potere oppressivi, costruendo una società ironicamente più consapevole.
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