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Cento anni sono trascorsi da quando il diciottenne Hjalmar Bergman approdò per la prima volta a Firenze (esattamente il 3 ottobre del 1901), con l’intenzione di trascorrervi un lungo periodo di studio. Quanto l’impatto con la città, con la sua storia ed i suoi abitanti sia stato trascinante, lo sappiamo dallo stesso Bergman: «Firenze divenne la città del mio cuore. Non per la sua bellezza, né per la sua arte grande, calda e graziosamente maestosa; e nemmeno per la sua meravigliosa storia, o per la lingua melodica che i commercianti di Livorno e i professori di Roma trovano ridicola, e che invece suona stupenda agli orecchi di un uomo del Nord. Nobile, timida, gaia ed infantile, essa divenne la città del mio cuore: l’amore di un barbaro». Questo soggiorno incise profondamente sulla maturazione intellettuale di Hjalmar Bergman, e i quattro saggi raccolti in questo volume mirano a gettare luce su tale periodo di formazione, mettendo in evidenza gli studi preliminari di antiche fonti italiane cui l’autore si dedicò per attingervi quello che divenne il soggetto di un insieme di opere, in particolare il romanzo storico Savonarola: storia di un frate (1909) e la tragedia Parisina (1915).
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