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Questa breve storia della dialettica è stata pensata e scritta sulla base di un criterio dialettico, quello della compresenza necessaria in una sola unità concettuale di due opposti in correlazione essenziale. Questi due opposti in correlazione essenziale sono l’Elemento Contingente e l’Elemento Permanente nella produzione di verità filosofiche. Da un lato, tutte le categorie filosofiche sono prodotte all’interno di un ben preciso contesto storico e sociale, non cadono dal cielo, non sorgono da una generica ed improbabile “ispirazione”, e non possono evitare un uso ideologico ed una strumentalizzazione politica e religiosa. Questo è il Contingente. Dall’altro, queste stesse categorie producono verità (e falsità) filosofiche che sopravvivono al loro tempo ad aiutano gli uomini di tutte le epoche ad interpretare la loro condizione umana. E questo è il Permanente. L’unione di Contingente e di Permanente è l’elemento dialettico della storia della filosofia.
In quindici brevi e concisi capitoli storici vengono indagati alcuni sistemi di pensiero dialettico e non. Si tratta nell’ordine: dell’origine della filosofia greca e di Eraclito, di Socrate, di Platone, di Aristotele, dei neoplatonici antichi e Plotino, dei filosofi cristiani medioevali, di Rousseau, di Kant, di Fichte, di Hegel, di Marx, dei problemi del rapporto fra materialismo e dialettica, della dialettica nel pensiero marxista, della natura sociale e filosofica delle critiche alla dialettica ed infine, per concludere, si tenta una in-terpretazione “dialettica” della situazione storica attuale.
Il solo modo che ha la carta per scusarsi con gli alberi che sono stati tagliati per confezionarla è quello di fare da supporto materiale ad idee nuove ed originali. Il lettore ne troverà certamente molte, inedite ed a prima vista un po’ sconcertanti. L’ideale per aprire quella discussione filosofica radicale e “senza rete” che molti spiriti sensibili oggi auspicano.
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