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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 231

Lorenzo Dorato

Relativismo e universalismo astratto. Le due facce speculari del nichilismo. Bene e Verità come concetti “rivoluzionari” alla base di un universalismo sostanziale e di una critica radicale del capitalismo.

ISBN 978-88-7588-134-4, 2015, pp. 80, formato 140x210 mm., Euro 8 – Collana “Il giogo” [63]

In copertina: Annibale Carracci, Allegoria della Verità e del Tempo, 1584 - 1585, Royal Collection, Hampton Court.

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8,00

La cultura dominante dell’odierno Occidente si manifesta come un’unità inscindibile e complementare di relativismo ed universalismo astratto.

Per comprendere come questi due “caratteri” della cultura, dell’ideologia e della simbologia occidentale presentino una forte complementarietà, bisogna dapprima definirli correttamente. Se in apparenza si pongono come contrastanti, in realtà, il relativismo e quel tipo di universalismo che definisco “astratto” non sono altro che due facce di una stessa medaglia: quella del nichilismo. Scetticismo e disincanto di fronte alla realtà e alla verità, da un lato; affermazione della libertà assoluta come valore procedurale con annesso “colonialismo” culturale delle categorie liberali occidentali, dall’altro, si fondono nel comporre la natura di quello che si potrebbe definire in prima approssimazione “occidentalismo”. Tale termine naturalmente non indica affatto la cultura occidentale nella sua straordinaria e feconda stratificazione dagli antichi Greci ad oggi, bensì l’insieme di ideologie interne all’attuale paradigma culturale integrato nell’occidente capitalistico



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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