Hanno collaborato a questo volume
Giuseppe Cambiano (Torino, 1941)
dopo la laurea in Filosofia, sotto la guida di Nicola Abbagnano, nel 1965 presso l’Università di Torino, ha lavorato con Chiodi come assistente presso la cattedra di Filosofia della Storia. Ha insegnato Storia della filosofia e poi Storia della filosofia antica, all’Università di Torino dal 1975 al 2002 e dal 2003 al 2011 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui è ora professore emerito. È socio nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra le sue pubblicazioni: Platone e le tecniche, Laterza, 1991; Storia della filosofia antica, Laterza, 2009; Perché leggere i classici. Interpretazione e scrittura, il Mulino, 2010, Come nave in tempesta. Il governo della città in Platone e Aristotele, Laterza, 2016.
Gianluca Garelli (Torino, 1969)
ha studiato a Torino, Bologna, Heidelberg e Berlino; è professore associato presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Si è occupato principalmente di filosofia classica tedesca e sua ricezione nel pensiero contemporaneo; storia dell’estetica; ermeneutica filosofica; teoria del tragico. È autore fra l’altro di traduzioni italiane di scritti di Peter Szondi (Saggio sul tragico, 1996), Hegel (La fenomenologia dello spirito, 2008) e Kant (Lezioni di enciclopedia filosofica, 2002; Antropologia dal punto di vista pragmatico, 2010). L’ultimo libro che ha pubblicato è La questione della bellezza. Dialettica e storia di un’idea filosofica (Einaudi, 2016).
Pino Marchetti (Pontoglio, 1955) insegna filosofia e storia al Liceo “Veronica Gambara” di Brescia. Ha curato Pietro Chiodi. Bibliografia per la mostra documentaria presso la Biblioteca Queriniana di Brescia (2015) e P. Chiodi, Lettere (1955-1970), Corteno Golgi 2015.
Andrea Mecacci (Roma, 1972) è professore associato di Estetica presso l’Università degli Studi di Firenze. L’estetizzazione della contemporaneità, le sue declinazioni teoriche e operative e l’analisi di alcune categorie (il pop, il kitsch) compongono l’orizzonte delle sue ricerche attuali. Tra le sue pubblicazioni: Introduzione a Andy Warhol (Laterza, 2008); L’estetica del pop (Donzelli, 2011); Estetica e design (il Mulino, 2012); Il kitsch (il Mulino, 2014).
Gabriele Pedullà (Roma, 1972) insegna Letteratura italiana presso l’università di Roma 3 ed è stato visiting professor a Stanford e UCLA. Ha pubblicato monografie su Beppe Fenoglio (La strada più lunga, Donzelli, 2001), sul cinema e le altre arti (In piena luce, Bompiani, 2008) e su Machiavelli (Machiavelli in tumulto, Bulzoni, 2011). Ha curato: Aa. Vv., Racconti della Resistenza (Einaudi, 2005); Aa. Vv., Parole al potere. Discorsi politici italiani (Bur. 2011); Niccolò Machiavelli, Il principe (Donzelli. 2011); Beppe Fenoglio, Il libro di Johnny (Einaudi. 2015) e, assieme a Sergio Luzzatto, l’Atlante della letteratura italiana (Einaudi. 2010-12). Presso Einaudi ha pubblicato anche i racconti Lo spagnolo senza sforzo (2009) e il romanzo Lame (2017). Collabora con il supplemento culturale della domenica del «Sole 24 Ore».
Cesare Pianciola (Torino, 1939) è stato assistente presso la cattedra di Filosofia della storia dell’Università di Torino, docente di storia e filosofia nella Secondaria superiore fino al 1994 e di Analisi di testi filosofici dal 2001 al 2008 presso la S.I.S. di Torino. Fa parte del comitato editoriale de «L’Indice dei libri del mese» e del consiglio direttivo del Centro studi Piero Gobetti (al quale ha dedicato vari saggi, tra cui Piero Gobetti. Biografia per immagini, Gribaudo, 2001). Ha pubblicato lavori su Hannah Arendt, sulla filosofia contemporanea italiana e francese, su Marx e il marxismo. Con Franco Sbarberi ha curato e introdotto la raccolta di inediti di N. Bobbio, Scritti su Marx. Dialettica, stato, società civile, Donzelli, 2014.
Aida Ribero (Buenos Aires, 1935) è stata insegnante; ha fondato il Telefono Rosa e il Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino. Ha organizzato mostre sulla storia del percorso di libertà delle donne del secolo scorso e scritto saggi sul femminismo (tra cui Una questione di libertà. Il femminismo degli anni settanta, Rosenberg & Sellier, 1999). Ha curato Glossario-Lessico della differenza, Regione Piemonte, Torino, 2007, e Procreare la vita filosofare la morte. Maternità e femminismo, Il Poligrafo, 2011.
Francesco Remotti (Pozzolo Formigaro, 1943) si è laureato con Chiodi con una tesi su Lévi-Strauss (su cui ha pubblicato Lévi-Strauss. Struttura e storia, Einaudi, 1972). È stato professore ordinario di Antropologia culturale, insegnando anche Etnologia dell’Africa, ed è professore emerito dell'Università di Torino. Dal 2002 è socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Tra i suoi ultimi libri: Fare umanità. I drammi dell’antropo-poiesi, Laterza, 2013; Per un’antropologia inattuale, Elèuthera, 2014.