Ringraziamenti
Premessa
1. Introduzione
1.1 L’uomo che visse la Guerra fredda
1.2 Le generazioni nate dopo il 1975
PARTE PRIMA
1. Da un ciclo storico all’altro
1.1 La Prima guerra mondiale
1.2 L’età dell’oro (1945-1975)
1.3 Il capitalismo del nostro tempo
1.3.1 Maddi, Aristotele e la crematistica
1.3.2 Una digressione importante: cultura cristiana e crematistica
1.3.3 Sull’emancipazione
1.3.4 Capitalismo industriale e produzione a mezzo di macchine
1.3.5 Ma di quale capitalismo si parla, oggi?
2. Quale universalismo?
2.1 Sul titolo
2.2 L’universalismo di Bergoglio
2.3 Ma esistono gli “universali”?
2.4 Che ne pensiamo (io e Lorenzo), degli universali?
2.4.1 La parola a Lorenzo
2.4.2 Si apre il dialogo
2.4.3 Il dialogo continua
2.4.3.1 Aristotele scopre l’economia
2.4.3.2 Le scoperte di Aristotele
2.4.3.3 L’impostazione sociologica
2.4.4 Una “toppa” di Aristotele dura a morire!
2.4.5 A fatica, il dialogo riprende
2.5 C’è universalismo ed universalismo
3. I diritti dell’uomo
3.1 Si comincia sempre con un po’ di storia!
3.1.1 La nascita delle Nazioni Unite
3.1.2 Gli organismi delle Nazioni Unite
3.1.3 La Carta delle Nazioni Unite
3.1.4 La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
3.2 Ascesa e caduta del diritto internazionale
3.2.1 “La giustizia dei vincitori”
3.2.2 La guerra globale preventiva
3.2.2.1 La guerra antica
3.2.2.2 La guerra moderna
3.2.2.3 Dalla guerra moderna alla guerra globale
PRIMO INTERMEZZO: Naturalmente, breve!
Il secolo: uno sguardo a volo d’uccello, di Eric J. Hobsbawm
PARTE SECONDA
1. Il mondo in cui viviamo
1.1 Il vecchio regime demografico
1.2 “La transizione demografica”
1.3 Il nuovo regime demografico
1.4 Uno sguardo sul futuro
1.5 L’antropizzazione del pianeta
1.6 Possibili criticità dell’antropizzazione
1.6.1 L’intrusione umana nelle grandi foreste
1.6.2 L’intensificarsi degli insediamenti nelle aree più fragili
1.6.3 L’esplosione dei processi di urbanizzazione
1.7 L’urbanizzazione e l’ambiente
1.8 Sviluppo e sostenibilità
1.9 Elogio delle migrazioni
1.10 Globalizzazioni e migrazioni
1.11 Povertà e fame
1.11.1 Millennium versus Agenda post-2015
1.11.2 La ‘trappola’ maltusiana
1.11.3 La vulnerabilità dell’infanzia
2. L’Enciclica “Laudato sì”
2.1 Critica dell’antropocentrismo moderno
2.2 La proposta di un’ecologia integrale
2.3 Ritorno all’Enciclica
2.4 L’Enciclica e la “nostra casa”
2.4.1 Il clima
2.4.2 Il clima e le migrazioni
2.4.3 L’acqua
2.4.4 La biodiversità
2.4.5 La qualità della vita umana
2.4.6 L’«inequità planetaria»
2.4.7 La debolezza della risposta internazionale
2.4.8 La guerra
2.4.9 La falsa ecologia
2.5 Le diverse concezioni della situazione mondiale
2.6 La critica delle ideologie
2.6.1 Critica del progresso
2.6.2 La globalizzazione del paradigma tecnocratico
2.6.3 L’importanza di una visione olistica
2.6.4 La necessità di una rivoluzione culturale
2.6.5 L’antropocentrismo moderno
2.6.6 Il relativismo pratico
2.6.7 La necessità di difendere il lavoro
2.6.8 L’innovazione biologica a partire dalla ricerca
2.7 Un’ecologia integrale
2.7.1 “Ecologia ambientale, economica e sociale”
2.7.2 Ecologia culturale
2.7.3 Ecologia della vita quotidiana
2.7.4 Il principio del bene comune
2.7.5 La giustizia tra le generazioni
2.8 Che fare?
2.8.1 Il dialogo sull’ambiente nella politica internazionale
2.8.1.1 Diversità biologica e desertificazione
2.8.1.2 Bassa emissione di gas inquinanti
2.8.1.3 La compravendita di “crediti di emissione”
2.8.1.4 Urgenza di accordi internazionali
2.8.2 Il dialogo verso nuove politiche nazionali e locali
2.8.3 Dialogo e trasparenza nei processi decisionali
2.8.4 Politica ed economia in dialogo per la pienezza umana
2.8.5 Le religioni nel dialogo con le scienze
3. Educazione e spiritualità ecologica
3.1 Puntare su un altro stile di vita
3.2 Educare all’alleanza tra l’umanità e l’ambiente
3.3 La conversione ecologica
3.4 Gioia e pace
3.5 Amore civile e politico
SECONDO INTERMEZZO: I limiti dello sviluppo
1. Elogio dell’ecologia
2. Tra crescita economica ed ecologia
2.1 Il movimento ecologico in fermento
2.2 Il Club di Roma
2.3 La Dinamica dei Sistemi
2.4 I limiti dello sviluppo
2.4.1 L’indagine sui Limiti
2.4.2 Il consenso ai Limiti
2.4.3 Gli economisti e i Limiti
2.4.4 La Chiesa cattolica e i Limiti
2.4.5 La critica dei marxisti ai Limiti
2.4.6 Le oscillazioni del giovane ambientalismo italiano
2.4.7 I Limiti quaranta anni dopo: un bilancio
2.4.7.1 I Limiti vent’anni dopo
2.4.7.2 I Limiti trent’anni dopo
2.4.7.3 Quarant’anni dopo I Limiti
2.4.8 Le “opinioni” e le proposte di Randers
PARTE TERZA
Introduzione
1. Questa volta, l’assassino non è lo zio, e nemmeno il maggiordomo!
1.1 Aristotele, ancora lui!
1.2 Valor naturalis versus valor usualis
1.3 La preda di Hobbes
1.4 Locke e la proprietà privata
1.5 E Adam Smith dove lo mettiamo? Chi, quello della Ricchezza delle Nazioni?
1.6 Ricardo: la razionalizzazione dell’ingiustizia sociale
1.7 Merci e natura in Marx
1.8 Chi paga per la riproduzione?
2. L’ambientalismo di Marx e di Engels
2.1 Fatti noti
2.2 La violenza della società industriale capitalistica
2.3 La violenza urbana
2.4 La cultura del limite
3. Le radici dell’ecologia
3.1 La contestazione ecologica
3.2 Capitalismo e ecologia
3.3 Quale alternativa?
3.4 Le conclusioni di Nebbia
4. Il mito del progresso e della modernità
4.1 Il paradiso in terra
4.1.1 Cosmopolitismo e Illuminismo
4.1.2 La critica illuministica del particolarismo
4.2 Il vicolo cieco dell’economia
4.2.1 L’arrivo della razionalità scientifica
4.2.2 L’individuo integralmente flessibile
4.2.3 Socialismo versus modernità
4.3 Cosa può dirci la scienza sulla crisi
4.3.1 L’introduzione a Rischio e Previsione
4.3.2 I sacerdoti-economisti
4.3.3 La domanda della regina
4.3.4 Quale crisi?
4.3.5 Egemonia culturale
TERZO INTERMEZZO: La sostenibilità
1. Oltre la sosteniblablablà
1.1 Genesi di un concetto
Verso una demografia sostenibile
1.2 Se lo sviluppo non è sostenibile, è sviluppo?
1.3 Crisi e possibilità
1.4 Domande difficili
1.5 La misurazione della sostenibilità
2. L’insostenibile sostenibilità dello sviluppo
2.1 L’uso improprio del termine sostenibilità
2.2 Dal 1972 a oggi: la continua inazione ha aggravato la situazione
2.3 Dal 1972 a oggi: la sostenibilità si allontana
PARTE QUARTA
1. La Terra e le organizzazioni internazionali
1.1 Il Progetto RIO
1.1.1 Obiettivi e portata del rapporto
1.1.2 Il rapporto e l’Ambiente umano
1.1.3 Il rapporto e l’interdipendenza a livello planetario
1.1.4 Gli obiettivi fondamentali di un mondo nuovo
1.2 La conferenza sull’Ambiente Umano
1.3 Prima conferenza mondiale sul clima
1.4 Il secondo Vertice della Terra
1.5 Il protocollo di Helsinki
1.6 Il Rapporto Brundtland
1.7 Seconda Conferenza mondiale sul clima (1990)
2. Vent'anni dopo: il Vertice della Terradi Rio de Janeiro
2.1 Le prime Conferenze delle Parti
2.2 La COP-3 ovvero il Protocollo di Kioto
2.3 Le vicissitudini del Protocollo di Kioto
2.4 Le COP successive
3. La conferenza di Johannesburg (Rio + 10)
3.1 Da Milano a Potsdam
3.2 La COP-15 Il dopo-Kyoto
3.3 Kyoto, dieci anni dopo
3.4 La conferenza di Doha
3.5 Le avventure del Millennium
3.5.1 Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM)
3.5.2 L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
3.6 La conferenza di Parigi
Gli elementi chiave dell’Accordo di Parigi
Conclusioni
1. Un universalismo “farlocco”
1.1 Dall’Afghanistan alla Siria, senza fermarsi mai!
1.2 Come si è arrivati al 2003?
1.3 Le guerre in Medio Oriente (1980-2003)
2. I «numeri» sulla situazione mondiale
2.1 I Rapporti Oxfam 2014 e 2015
2.2 I rapporti Oxfam 2016 e 2017
3. Universalismo universale
3.1 Dialogo su scienza, religione e filosofia
3.2 Un po’ di dialogo
4. La proposta
Bibliografia
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